AttualitàContattiCronacaEventi e CulturaIn evidenzaPolitica

OTTAVIA PICCOLO E L’ANPI FERMATI A VENEZIA

Un’incredibile vicenda. “Sono stata bloccata dalla polizia perché avevo al collo un fazzoletto dell’ANPI“. La redazione del periodico dell’ANPI ha

Un’incredibile vicenda. “Sono stata bloccata dalla polizia perché avevo al collo un fazzoletto dell’ANPI“. La redazione del periodico dell’ANPI ha sentito al telefono Ottavia Piccolo per una breve intervista e per comunicarle la solidarietà di Carla Nespolo e il ringraziamento per l’attaccamento vivo e concreto ai valori dell’antifascismo e della Resistenza

OTTAVIA PICCOLO E L’ANPI FERMATI A VENEZIA Pubblicato martedì 11 settembre 2018 dalla Redazione di Patria Indipendente

Un fazzoletto dell’Associazione dei partigiani ritenuto sospetto dalla polizia.

Il racconto dell’attrice. La solidarietà della presidente Carla Nespolo

Commenta così a Patria Ottavia Piccolo, notissima attrice di cinema e teatro, impegnata in tante battaglie civili, quanto le è successo sabato sera al Lido di Venezia, poco prima della premiazione del Leone d’oro.

«Sono stata bloccata dalla polizia perché avevo al collo un fazzoletto dell’Anpi. Se non fosse preoccupante per il nostro Paese, quanto accaduto sfiorerebbe il ridicolo».

Come sono andati i fatti?

Alcuni partiti e associazioni, tra cui l’ANPI, avevano promosso un presidio-testimonianza per denunciare gli infortuni sul lavoro e le morti bianche, un tema gravissimo e serio di troppo poco si parla. L’iniziativa era stata autorizzata, a una certa distanza dal tappeto rosso. Era tutto in regola. Nessuno pensava di creare disturbi o disagi. Sono arrivata presto e così ho deciso di entrare al Palazzo del Cinema. Volevo recarmi all’Excelsior, altro luogo storico della Mostra, per far visita ad alcuni amici della televisione. E lì, all’ingresso del Palazzo, ai controlli per la sicurezza sono stata fermata da un giovane funzionario della polizia di Stato. Pensavo volesse solo controllare la borsa. Invece mi ha vietato di entrare. Indicava il mio collo. Lì per lì non riuscivo a capire.

E poi?

Mi hanno detto che non potevo entrare con quel fazzoletto. Ho spiegato che era il fazzoletto dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, alla quale sono iscritta. Ho chiesto se conoscevano l’Anpi e cosa rappresentava. Niente da fare. Non mi facevano passare con quel fazzoletto. Continuavano a ripetermi che dovevano controllare. Ero basita, poi mi sono indignata, sono una cittadina libera e orgogliosa di indossare il fazzoletto dell’Anpi, sarei entrata comunque; per nulla al mondo mi sarei tolta quel fazzoletto e se me lo avessero imposto non so proprio come avrei reagito. Finalmente un’altra funzionaria della polizia è intervenuta e dopo un poco mi hanno dato il via libera. Se non ci fosse da piangere per il nostro Paese, ci riderei su. Probabilmente anche la polizia è vittima spaventata del clima molto poco accogliente, violento e rabbioso che si respira in Italia.

La Presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, le ha espresso solidarietà unita al ringraziamento per il forte e concreto attaccamento ai valori dell’antifascismo, della Resistenza e all’ANPI.

Ringrazio di cuore la presidente Nespolo e l’Anpi tutta. Saperlo è il modo più bello per cominciare una nuova giornata. E aggiungo: Resistenza sempre!

Si è avvicinata alla barriera di sicurezza per entrare nell’area della Mostra del Cinema, quando è stata subito fermata da tre poliziotti. “Lei non può entrare con quel fazzoletto” le hanno detto. Protagonista dell’episodio l’attrice Ottavia Piccolo, che al collo aveva il fazzoletto dell’Anpi. È stata lei stessa a denunciare il fatto, in un’intervista a La Nuova Venezia. “Incredibile. Ma in che Paese viviamo?”, si indigna sulle colonne del giornale.

Lo scorso sabato pomeriggio, poco prima della premiazione del Leone d’Oro, Piccolo voleva partecipare al “presidio” organizzato dalla Sinistra davanti al palazzo del Cinema del Lido, per ricordare gli infortuni e la precarietà del lavoro in Italia. “Avevamo annunciato questo presidio davanti al tappeto rosso – racconta la donna – non era una manifestazione, ma una testimonianza. Una cosa leggera, senza dar fastidio a nessuno. La denuncia di una situazione che ogni giorno passa sotto silenzio. Quella degli infortuni sul lavoro e dello sfruttamento degli operai. Avevamo anche ottenuto il permesso dei vigili, tutto regolare”.

L’attrice, che risiede al Lido, da sempre impegnata sul tema del lavoro, negli ultimi tempi è stata protagonista in teatro di piece di denuncia sullo sfruttamento della manodopera, oltre ad essere attiva come testimonial contro il passaggio delle grandi navi a San Marco e per la libertà di stampa, dopo l’assassinio della giornalista russa Anna Politikvoskaja. “Perché mai non posso entrare?”, ha risposto all’intimazione dei poliziotti, “forse adesso è vietato in Italia girare con un fazzoletto dell’Anpi? Non è un segno di partito, ma il simbolo dei Partigiani italiani. Mi spiace, io entro”.
Minaccia la denuncia e alla fine un funzionario dà il via libera all’ingresso. Ma Piccolo resta convinta della gravità dell’accaduto e promette una manifestazione. “Dovremo ritrovarci presto”, dice, “farci vedere. Tutti col fazzoletto dell’Anpi e dei partigiani antifascisti al collo”.

Domenico Leccese

 

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti