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LUCANI NEL MONDO: SPESE PAZZE

FILIANO. È festa grande a Filiano. E la Regione Basilicata, con i soldi di tutti i contribuenti, paga. Quale siano i meriti per

FILIANO. È festa grande a Filiano. E la Regione Basilicata, con i soldi di tutti i contribuenti, paga. Quale siano i meriti per i quali sarà quest’anno tra il 24 e il 28 marzo Filiano a ospitare l’assemblea
dei lucani nel mondo non è dato saperlo. Dalla copiosa documentazione che il “Roma” ha potuto visionare in esclusiva, questo dato non emerge con chiarezza. E allora il cronista deve attrezzarsi per
provare a comprendere quale sia il fil rouge che unisce i puntini e porta al presidente della Commissione Lucani nel Mondo, l’onnipresente Aurelio Pace che a Filiano ci è nato e ci vive. D’altro canto è lui che, in ragione dei poteri del suo Ufficio ha deciso, motu proprio, di convocare in quelle date e in quei luoghi, l’Assemblea annuale. E allora il cronista deve attrezzarsi per provare a comprendere quale sia il fil
rouge che unisce i puntini e porta al presidente della Commissione Lucani nel Mondo, l’onnipresente Aurelio Pace che a Filiano ci è nato e ci vive. D’altro canto è lui che, in ragione dei poteri del suo Ufficio ha deciso, motu proprio, di convocare in quelle date e in quei luoghi, l’Assemblea annuale.
Avrebbe potuto farlo dove e più gli garbava. Come d’altronde fu l’anno scorso quando si scelse Potenza, o come ancora prima, si scelse di andare in Argentina. Pace ha scelto di farlo a casa sua, a Filiano. In modo da poter pasteggiare e iniziare la sua campagna elettorale tra musica ed eventi, è prevista la spesa anche per animazioni musicali e balli, nel suo feudo a cavallo con il vulture melfese. Ma quanto costerà tutto ciò a i cittadini lucani? Circa 50 mila euro o giù dì lì. 30 mila euro andranno via solo per ospitare un centinaio di commensali. Una settantina dei quali pernotteranno e mangeranno qui a spese dei contribuenti per tre giorni. La tre giorni però, come se non bastasse, ospiterà anche l’evento relativo alla premiazione dei “Lucani insigni”. Anche questi scelti da Aurelio Pace, di concerto con il presidente del Consiglio regionale, Franco Mollica. Ecco che così saranno consumati altri 4 mila euro circa per l’organizzazione della Cerimonia di premiazione dei Lucani insigni per l’anno 2017. Cerimonia che si terrà proprio in occasione delle predette giornate dell’assemblea dei lucani non più il 25 gennaio 2018, come originariamente previsto. E già, perché se il botto si deve fare… deve essere grosso. Bisogna far parlare i concittadini. E così, anche in questo caso senza nessuna comprensibile motivazione con-creta, si è deciso di spostare la data del-la premiazione. Anche perché nella determina che fa slittare la data, come per quella con la quale si è deciso di fare l’assemblea a Filiano, non c’è motivazione, ma si legge, testualmente, solo un generico: «per sopraggiunte decisioni legate a scelte di carattere istituzionale, la data della Cerimonia di premiazione dei lucani Insigni per l’anno 2017, fissata per il 25 gennaio 2018, presumibilmente slitterà al 25 marzo 2018». Insomma, mica va giustificata la motivazione per la quale si fa una cosa. Basta che c’è la volontà di chi comanda. Ma c’è anche una ciliegina sul-la torta. Come se non bastasse, giusta-mente, ai lucani da insignire, pure bi-sognerà dare qualcosa. Ed ecco qua pronti altri 11 mila euro circa per i premi. In tutto saranno 8 i “pensierini” da consegnare: 5 come premi e 3 come onorificenze. Per l’amor del cielo legittimissimi e meritati premi ed onorificenze a quanti hanno reso prestigio alla Basilicata. Ma cosa sarà donato loro di tanto prezioso da costare quasi 1.500 euro a testa?
Si tratta di 8 dipinti, 5 da 100 per 100 centimetri e 3 da 50 per 50 centimetri realizzati dall’artista Maria Ditaranto. Nelle determina dell’Ufficio di presidenza che decide di commissionare l’opera si legge testualmente che essa sarà: «rappresentativa dell’Umanità». Ma anche su questo, senza nulla voler togliere all’ottima artista Ditaranto, se-condo quale criterio si è scelto lei senza nessun bando di evidenza pubblica e, come al solito, con un affidamento diretto? Cosa penseranno gli altri artisti lucani e nazionali? Che se non si fa parte del cerchio magico del politico di turno non si lavora? Attenzione, senza nessuna maliziosità latente. Non vogliamo dire che la preferenza alla Ditaranto sia stata fatta con dolo, lungi da noi anche solo pensarlo, ma è evidente che l’Ufficio di presidenza che ha inteso affidare il lavoro delle tele a lei lo ha fatto perché la conosceva. E chi non è personalmente conosciuto, come patrimonio conoscitivo personale s’intende, non potrà mai lavorare? Interrogativi sui quali la politica lucana deve interrogarsi. Evidentemente la batosta delle scorse politiche non è bastata. O forse hanno capito che il loro tempo è finito e stanno sparando gli ultimi botti. Intanto il “Roma” continuerà a setacciare le carte e darne conto ai propri lettori nei prossimi numeri.

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