L’ANFITRIONE IN SCENA A VENOSA E POTENZA
Continuano le tappe lucane per lo spettacolo “Anfitrione”, scritto e diretto da Teresa Ludovico, proposto dalla Stagione Teatrale “Teatro, guardare
Continuano le tappe lucane per lo spettacolo “Anfitrione”, scritto e diretto da Teresa Ludovico, proposto dalla Stagione Teatrale “Teatro, guardare vendendo” organizzata dal consorzio Teatri Uniti di Basilicata.
Il prossimo spettacolo , giovedì 22 febbraio, alle ore 21, andrà in scena al Teatro Lovaglio di Venosa e poi venerdì 23 al Teatro Don Bosco di Potenza, sempre alle ore 21.
Lo spettacolo prodotto da Teatri di Bari, vede in scena Michele Cipriani, Irene Grasso, Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano di Cola e Giovanni Serratore, sei attori e un musicista, Michele Jamil Marzella, per creare una coralità multiforme e tragica che però agisce come un contrappunto grottesco e farsesco in uno spazio che disegna doppi mondi: divino e umano. Un andirivieni continuo tra un sopra e un sotto, tra luci e ombre. Realtà e finzione, verità e illusione, l’uno e il doppio, la moltiplicazione del sé, l’altro da sé e il riesso di sé, si alterneranno in un continuo gioco di rimandi, attraverso la plasticità dei corpi degli attori, le sequenze di movimento, i dialoghi serrati e comici.
Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Non so più chi sono! Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perché gli accadimenti riguardano dei, padroni e schiavi. In essa il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali, naturali, decide, per la prima volta, di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena, e generare con lei il semidio Ercole. Giove-Anfitrione durante la notte d’amore, lunga come tre notti, racconta ad Alcmena, come se li avesse vissuti personalmente, episodi del viaggio di Anfitrione. Dopo Plauto in tanti hanno riscritto l’Anfitrione e ciascuno l’ha fatto cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del proprio tempo. Ho provato a farlo anch’io – racconta Teresa Ludovico nelle note di regia.
La Stagione Teatrale “Teatro, guardare vendendo” è realizzata con il patrocinio della Regione Basilicata, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del turismo, la collaborazione dei 26 comuni coinvolti e il prezioso contributo della BCC di Basilicata.
Continuano le promozioni “Low Cost” applicate sul prezzo del biglietto. Per maggiori informazioni andare sul sito sito www.teatriunitidibasilicata.com