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«IL PARTITO DEMOCRATICO FARÀ VINCERE LA RAGIONE DELL’IMPEGNO CONTRO IL PARTITO DELLO SDEGNO»

Di Angelomauro Calza Proseguendo nelle chiacchiere elettorali, abbiamo incontrato il sottosegretario al Miur, Vito De Filippo, già Governatore della Basilicata,

Di Angelomauro Calza

Proseguendo nelle chiacchiere elettorali, abbiamo incontrato il sottosegretario al Miur, Vito De Filippo, già Governatore della Basilicata, capolista alla Camera nel proporzionale per il Partito Democratico.
Abbiamo in questa tornata elettorale un Vito De Filippo che si presenta alla Camera reduce da esperienze di Governo, dove è stato chiamato ad un sottosegretariato da esterno.

Un ritorno alle origini, quindi, quello della campagna elettorale? Come lo sta vivendo?
«Con la solita umiltà, la solita voglia di incontrare tutti e quindi al di là dei tanti spin doctors che ti consigliano strategie di comunicazione innovative la sto facendo con metodi tradizionali, incontrando gente e visitando tutti i comuni, anche i più piccoli. Per la verità mi viene facile ritornarci perché li ho frequentati con una certa assiduità negli anni passati».
L’ultima volta che si è candidato abbiamo registrato un De Filippo versione leader di paesi dell’Est, per quel famoso più che bulgaro 64 per cento di consensi: qual’è invece il polso che ha della situazione attuale?
«C’è un’aria ancora positiva, trovo un partito vivo, un gruppo dirigente in azione nei piccoli comuni. Certo, facciamo parte dell’Italia e fenomeni di populismo e del potente e inquietante partito dello sdegno ci sono anche da noi, ma ho fiducia che la resistenza del PD farà vincere la ragione dell’impegno».
Si rivolge a un elettorato che già conosce, dal quale non si era staccato per impegni di Governo e sta quindi incontrando vecchi amici, ma cosa propone? Questo è un particolare momento di crisi che vive il Paese, quali impegni sente di poter assumere?
«Rappresentare al meglio il prestigio, la storia e la bellezza di questa regione. E’ molto più riconosciuta nelle sue straordinarie possibilità di quanto noi possiamo immaginare. Quindi rappresento il carisma della Basilicata. L’azione del governo per il Sud è stata importante: certo, ci sta ancora molto da fare anche sul fronte della tassazione alle imprese e su quello dell’agricoltura.Adesso si assumono provvedimenti per i giovani del Mezzogiorno, la defiscalizzazione totale per l’assunzione dei ragazzi del Sud. Credo che il problema dominante dei prossimi anni sarà ancora una volta quello del lavoro e soprattutto guardando a questa parte dell’Italia, provo a raccontare questo impegno che vorrei mettere in campo nei prossimi anni».
Qual è il suo pensiero, lei che non hai mai cambiato casacca, su questi politici che invece la cambiano forse con fin troppa semplicità?
«La coerenza dovrebbe essere uno dei pilastri dell’impegno politico. Mi rendo conto che sono tutte persone anche rispettabili, ma politicamente totalmente incoerenti».
Non abbiamo dimenticato però che la Basilicata è stata al centro di discussioni sul petrolio anche accese, che sono poi sfociate anche in un referendum.
«Io penso che una prospettiva industriale sul fronte delle estrazioni sia importante per il futuro di questa regione nel totale equilibrio e rispetto dell’ambiente e della salute. Credo che il conflitto che ogni tanto il partito dello sdegno rivendica tra salute, ambiente e sviluppo possa essere risolto in una prospettiva di serietà e di rigore sulla quale anche la Regione si vuole muovere».
Se dovesse fare un appello super partes ai lucani, cosa direbbe?
«Vorrei dire che le campagne elettorali sono fosforescenti, appaiono tanti nomi e tanti manifesti, ma sono pochi quelli che hanno operato con continuità nell’interesse della gente. I lucani dovrebbero ricordarsi di loro, di quelli che ci parlano nell’arco di anni e non solo in campagna elettorale. Mi pare che la memoria di tanti di questi nomi che vediamo sui manifesti scompare definitivamente non appena conclusa la campagna elettorale. Spero che i lucani sappiano apprezzare l’impegno di chi quotidianamente lavora per loro, da anni, da sempre, premiandolo».
Quindi un implicito riferimento al Centrosinistra che schiera solo candidati lucani?
«Tutti lucani. È un bellissimo riconoscimento, direi storico del gruppo dirigente nazionale verso di noi».

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