« SONO UNO CHE APPOGGIA I GOVERNI, PER QUESTO MI CANDIDO A SINISTRA»
Di Angelomauro Calza A molti sarà sembrato scandaloso che l’onorevole Guido Viceconte risulti candidato all’uninominale nel Collegio di Potenza-Lauria nelle
Di Angelomauro Calza
A molti sarà sembrato scandaloso che l’onorevole Guido Viceconte risulti candidato all’uninominale nel Collegio di Potenza-Lauria nelle file del centrosinistra. Una impressione che viene naturale, associando il suo nome al fatto che era uno dei più grandi collaboratori di Silvio Berlusconi. Spesso però il tempo passa e taluni episodi, avvenimenti, talune situazioni ci sembrano temporalmente più vicine di quel che inrealtà sono: il tempo passa, trascorre, e per noi spesso 4 o 5 anni sembrano ieri. E’ così che Guido Viceconte esordisce nella chiacchierata amichevole che abbiamo fatto.
Ancora una volta candidato in Basilicata, qualcuno che la conosce ha però storto il naso vedendo che lo è col centrosinistra
«Devo dirti una cosa. Probabilmente forse storcono il naso perché non conoscono o non ricostruiscono bene la mia storia politica degli ultimi anni. Quattro anni e mezzo fa ho fatto una scelta insieme ad Angelino Alfano: appoggiare il Governo Letta prima, quindi il Governo Renzi e poi il Governo Gentiloni nel tentativo di fare uscire il Paese da un momento di crisi, perché se noi avessimo fatto saltare il Governo nel 2013 probabilmente la crisi economica che attanagliava l’Italia e l’Europa avrebbe potuto ridurre il nostro Paese in condizioni drammatiche. Abbiamo quindi operato una scelta di responsabilità, e abbiamo continuato negli anni su questa strada. Io da allora sono stato sempre uno che ha appoggiato tutti i Governi, fino ad oggi».
Quindi storce il naso solo chi non conosce la genesi di questa sua candidatura?
«Esattamente. Il ragionamento è che io ho continuato in una logica di responsabilità e di appoggio a questo Governo per evitare che questo Paese andasse a finire in mano a degli irresponsabili populisti come i signori dei Cinquestelle. Io continuo ad essere presente. Dopodichè nella lista di Alternativa Popolare, anche se non ci sta più Angelino Alfano che si è ritirato, sono rimasto coerentemente e in questa logica con Beatrice Lorenzin,erede della leadership, che ha fatto il ministro della salute per cinque anni con grande dignità e senso di responsabilità per continuare sulla strada intrapresa».
Quindi resta nell’area centrista moderata…
«Sì.Resto nell’area centrista moderata per far contare i nostri valori all’interno di uno schieramento in cui vediamo il PD come partito di maggioranza insieme agli altri, dai Socialisti ai Verdi a quello della Bonino.Io da lucano ho agito da parlamentare per tanti anni cercando di fare del mio meglio per portare cose positive a questa mia regione, e mi sento di poterle dare ancora il mio contributo nel tentativo di individuare soluzioni adatte a risolvere quelle che sono le problematiche più pressanti e urgenti. Mi sono candidato in questo schieramento in una logica di continuità con quel che è stato l’atteggiamento degli ultimi cinque anni in cui ho fatto politica. Mi sono candidato in questa lista non per aspirare ad ottenere un ruolo di governo, ma per continuare a fare il parlamentare in favore della Basilicata, sempre se il popolo lucano lo riterrà, atteso che in tanti anni di attività politica non ho mai avuto problemi, perchè ho sempre lavorato con grande onestà e tenacia tentando di portare risultati positivi per la mia gente e la mia terra a cui sono legato da vincolo di profondo radicamento».
Lo sa che il Collegio in cui è stato candidato è considerato quello più difficile e combattuto?
«Il mio collegio da quello che so è un collegio dove abbiamo un grande radicamento. Io come persona, ma anche gli altri partiti della coalizione, specie il PD, hanno grande radicamento. E’ una battaglia che faremo a tutto campo, che possiamo fare con la con la tranquillità di presentarci nel modo giusto agli elettori. Io non credo che i Cinquestelle potranno prevalere perché, se prevalessero, in questo paese andrebbe incontro ad un processo certo di oscurantismo politico. Chi entra in politica deve entrarci con tutti i crismi, bandendo l’improvvisazione: credo che noi abbiamo tutte le caratteristiche per poterlo fare, i Cinquestelle no. Credo che riusciremo a portare avanti la nostra logica prositiva per la Regione. Con grande onestà, determinazione e certezza di vincere».
Ma questa legge elettorale è davvero valida?
«Mah… diciamo che il meglio è nemico del bene. Tutte le leggi possono avere imperfezioni. Oggi abbiamo questa e con questa affronteremo la campagna elettorale. Quello che sarà dopo… staremo a vedere, agiamo nell’interesse del Paese».
Lei è stato una mezza sorpresa: il suo nome come candidato circolava da sempre, restava da vedere dove.
«Io sono di Francavilla sul Sinni, della Valle del Sinni, sono un cittadino del territorio, ma ho chiesto espressamente di avere “questo” territorio, anche perché se non avessi avuto la candidatura in questo territorio non mi sarei candidato. Io non credo alle persone che sono calate dall’alto. Credo che i politici debbano essere rappresentanti del territorio su cui insistono».
Quindi sotto sotto questa è una bottarella al candidato del centrodestra? A Nicola Benedetto che appartiene al territorio del Materano?
«Non uso dare bottarelle nella maniera più assoluta. Avevo parlato con i vertici del partito, con Lorenzin e con gli alleati, io potevo dare un contributo in questa area, non in altri territori. In caso contrario avrei solo dato una mano».
Lei sa bene che il nome circolato nelle ultime ore al Nazareno era quello del consigliere regionale Vito Santarsiero che pure come uomo del territorio partendo da Potenza aveva un buona e solida base elettorale di partenza. Lei ha consapevolezza che raccoglie una eredità pesante?Riuscirà a sopportarne il peso?
«Io sono amico di Santarsiero, persona che stimo e rispetto. Non mi permetto assolutamente di parlare di una persona di cui ho grande stima».
Non le ho detto di parlarne male, ci mancherebbe…
«Voglio dire che sono stato candidato io, mi auguro che ci sia un aiuto per far sì che questo schieramento possa avere un grande risultato. Non c’è antagonismo nella maniera più assoluta».