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I QUADRI PARLANTI DI JADE: ARTE INTERATTIVA E RAFFINATA

di Roberta Gambaro “Tenuta Masseria Fontana dei Fieri” è la prima residenza per artisti costituita nel Sannio, situata in una

di Roberta Gambaro

“Tenuta Masseria Fontana dei Fieri” è la prima residenza per artisti costituita nel Sannio, situata in una zona campestre a pochi passi dal borgo di Pietrelcina, a Benevento. Un luogo mistico ed affascinante, ideale e stimolante per esprimere al meglio le sensibilità di quelle che sono le forme artistiche più varie. Nata ad opera dell’artista internazionale Gaetano Russo, nel 2017, con la collaborazione della Famiglia Boffa che ha abbracciato il progetto con entusiasmo mettendo a disposizione i propri spazi, il progetto si propone di offrire ad artisti di fama nazionale e internazionale, per un periodo di circa 15 giorni, la possibilità di risiedere e lavorare presso gli spazi della residenza, esprimendo qualsiasi linguaggio dell’arte contemporanea. Tra i vari artisti proposti, spicca per eclettismo, dinamicità e giovane intraprendenza, la bella Jade Fusco.Papà italiano, l’attore Cosimo Fusco nato e cresciuto a Matera, dopo un periodo a Potenza se ne va prima a Parigi e poi a Los Angeles e madre americana, cantante jazz e artista, Jade nasce nel 1990, nella splendida e romantica Parigi, per poi giungere negli States e lì cominciare la sua carriera artistica partecipando a varie esposizioni a Los Angeles, New York e in Texas, che la faranno conoscere un po’ ovunque, anche in Europa.La sua arte surreale e psichedelica, elitaria e raffinata, quanto accessibile a chiunque, si muove tra performance attoriali, pittura, scultura e interactive-social art. La particolarità di questa artista è quella di riuscire a tenere in equilibrio tutte queste manifestazioni, con grande capacità e coinvolgimento. Jade, nella residenza, realizza dei quadri parlanti. Incuriositi da questo approccio originale anche a fini educativi per i più piccoli, la abbiamo intervistata scoprendo di più sul suo conto.

Cos’è un quadro parlante e che funzione ha?

«I quadri sono pitture interattive in cui tutti possono entrare. Questa idea mi venne a New York durante una festa d’arte e mi divertii molto. Con questo linguaggio ho trovato quel senso di magia che c’era nei film di Jean Cocteau, di cui condivido la visione artistica. C’è questo rapporto molto fluido tra l’arte e personaggio. Nei suoi film si diviene sculture animate, mentre la vita viene resa statica, un oggetto.Cocteau faceva quadri vivi e parlanti. Forse era subconscia questa idea ma per me era una idea fantastica. Mi sento un po’ un’ambasciatrice di questa magia analoga».

Chi sono i tuoi artisti di ispirazione e riferimento, oltre a Cocteau?

«Il surrealismo è il movimento artistico-culturale da cui più prendo ispirazione. Oltre a Cocteau, direi Fellini. Fellini creava scene surreali, mondi perfetti e un’ alchimia unica tra suoni e colori. Anche Pablo Picasso è un altro riferimento per me, per come inventava il suo linguaggio unico.Amo gli espressionisti tedeschi e la loro pittura mi ha ispirato tantissimo, come ad esempio Anselm Kiefer o Oscar Kokoshska».

Cosa rappresentano per te la Francia, l’Italia e l’America?

«La Francia, più precisamente Parigi, è l’estetica, la poesia e la totale ispirazione. L’Italia è la famiglia e la musica, è la terra da cui nutrirsi. L’America rappresenta l’innovazione e le infinite possibilità di creazione e crescita»..

Parlami della tua esperienza alla casa degli artisti…

«Un sogno! É un’esperienza meravigliosa. Qui sono stata accettata come artista eccentrica e questo già è un fatto. Ho questo studio dove sono adesso, che è un santuario, dove tutti i giorni io faccio i mie sogni e produco arte. Non pensare ad altro nella vita tranne che all’arte, è un privilegio che dovrebbero avere tutti gli artisti. Conoscere gente, interagire con loro e intanto creare e esprimere la propria arte vedendo le reazioni del pubblico è impagabile. Io creo arte ed è una forma di scambio, in quanto le mie opere vengono aggiunte al museo che si sta pian piano definendo e crescendo».

So che tu interagisci con i bambini attraverso una tecnica di approccio all’arte. Come rispondo i bambini ai tuoi quadri parlanti?

«Io invito i bambini ad affacciarsi nel quadro parlante e a fare brevi interviste. Questo li aiuta ad entrare dentro il quadro dal punto di vista dell’arte e vedere cosa uscirà. Ci sono due quadri, quindi possono addirittura conversare, scrutandosi, divertendosi e stupendosi. L’Arte deve essere esperienza corporale e fisica. Il fatto di gesticolare nel quadro e di trovare la propria personalità, è una grande opportunità.Dobbiamo diventare consci di come descriviamo la realtà. Anche solo il pensiero deve risultare nella realtà. Questa è una terapia è affascinante perché ti aiuta a capire quali sono le storie che ci raccontiamo e come possiamo cambiare queste storie per poterci sentire più potenti più capaci di disegnare le nostre vite, anziché essere vittime della realtà come è. Noi abbiamo più potenzialità di quelle che ci dicono e a cui crediamo. L’arte è rivelarsi nella nostra totale completezza».

Noto hai grande attrazione per maschere e i colori. Cosa significano per te? Possono essere definiti come mezzo per esorcizzare la paura e per liberarsi dal bivio bene e male?

«Avere un po’ di paura occorre ed è importante. Se ci abbandoniamo all’arte siamo più aperti e dunque suscettibili alle incertezze e alle paure. É importante confrontarsi e avere quegli incontri magici e surreali con qualcuno in maschera che non aspettavi. Se incontri qualcuno in maschera che non aspettavi, ti fa fermare e pensare che la realtà in quel momento è diversa e non è più la realtà che pensavi.Io voglio provocare la realtà e la banalità. I surrealisti facevano questo. Abbiamo bisogno di questo per vivere una vita interessante e ispirante. Le maschere, inoltre, sono demoni. Questo vuol dire fare amicizia con con i mostri che abbiamo dentro e con i lati mostruosi della nostra esistenza».

Progetti futuri?

«Vorrei continuare a coinvolgere più persone nei miei progetti artistici e creare più esperienze teatrali. Un mio sogno è avere un canale o youtube o forse tv, dove far convivere ogni forma d’arte. Forse tornerò in Italia per un progetto che si deve ancora definire».

Un’ ultima domanda: secondo te c’è differenza tra arte e creatività?

«Direi proprio di no. L’Arte è la densità della creatività. L’Arte è la precipitazione della creatività».

 

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