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Dale Zaccaria : Io sono una, ma sono tante

Con il consenso della mia amica DALE ZACCARIA vi propongo, attenta lettura di riflessione: “Io sono una, ma sono tante”

Con il consenso della mia amica DALE ZACCARIA vi propongo, attenta lettura di riflessione:

“Io sono una, ma sono tante”

Io sono una, ma sono tante

Io sono Anna, Daniela, Chiara, Maria, Lena, Grazia, io sono una, ma sono tante.
Sono la donna che è stata picchiata. Sono la donna che ora è picchiata.
E lui, lui è Andrea, Michele, Gabriele, Nicolò, lui è uno, ma lui è tanti.
Che mi ha picchiato. Che mi sta picchiando.
Ed è ora Gennaio, ora Marzo, ora Luglio, ora Agosto, è ogni giorno, mese, tempo dell’anno.
Ed è in Italia, ma è in ogni parte del mondo.
Io sono ferma a terra. Lui mi colpisce. Mi ferisce.
Sono madre. Sono nubile. Sono incinta. Sono sola. E sono pugni dietro la schiena. Ed è un pugno dentro la bocca.
Sono le mie mani, le mie ginocchia, è la sua voce che mi dice: “puttana”, la sua faccia, il corpo che ho sopra.
Sono i miei lividi. Sono uno, ma sono tanti.
Sono le botte prese da me e da ogni donna, in questa sera, in questa mattina, in ogni giorno e luogo del mondo.
Davanti a mio figlio. Davanti a mia figlia.
Lui padre, marito, compagno con le mani macchiate, l’anima sporca a sporcare la mia.
Io sono Anna, Daniela, Chiara, Maria, Lena, Grazia, io sono una, ma sono tante.
Sono la donna che è stata picchiata. Sono la donna che ora è picchiata.
Con il suo fiato dietro la schiena che mi dice “puttana”.
Con la sua mano davanti alla bocca. Con il suo corpo ad uccidere il mio.
Lui che è uno, ma lui che è tanti. Vestito di rabbia e menzogna a spogliare il mio cuore, a violare il mio amore.
Lui è Andrea, Michele, Gabriele, Nicolò, lui è uno, ma lui è tanti.
Che mi ha picchiato. Che mi sta picchiando.
In questo Gennaio, Marzo, Luglio, Agosto, ogni giorno, mese, tempo dell’anno.
Ora qui, ma oggi e domani, in ogni parte del mondo.
Perché io sono Anna, Daniela, Chiara, Maria, Lena, Grazia, io sono una, ma sono tante, sono la donna che non si è piegata, la madre che non si è arresa, la nubile in difesa, la donna incinta di coraggio, la donna sola senza paura, che ora, qui, domani, sempre, ti porterà la vergogna di uomo violento, di uomo impotente, in questo luogo e in ogni parte del mondo.

 

(Dale Zaccaria : mio scritto all’interno dello spettacolo Franca Rame Project Il maschio prepotente)

 

Domenico Leccese

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