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DISSESTO DI POTENZA, SPERANZA DOV’È?

POTENZA. Roberto Speranza potrebbe essere il grande assente del processo riguardante il presunto danno erariale connesso alla gestione del trasporto

POTENZA. Roberto Speranza potrebbe essere il grande assente del processo riguardante il presunto danno erariale connesso alla gestione del trasporto pubblico del capoluogo contestato dalla Corte dei Conti di Potenza all’ex sindaco Vito Santarsiero, 17 assessori comunali componenti dell’assemblea nel periodo al quale si riferiscono i fatti contestati, tre dirigenti del Comune di Potenza, Mario Restaino, Rosario Laguardia e Luigi Martino. Nell’udienza svoltasi ieri, vari i legali che hanno inteso sollevare la questione. Tra questi gli avvocati Carretta, Donnoli e Restaino. Per ovviare all’assenza è stata proposto, al collegio giudicante, una richiesta di integrazione del contraddittorio dibattimentale chiamando in causa proprio l’attuale parlamentare lucano, nonchè leader di Mdp. Alla base dell’atto c’è un’incomprensione logica, è stato sostenuto in aula, associata al fatto che l’allora assessore all’urbanistica di Potenza, Speranza appunto, non è stato citato dalla Procura in merito a responsabilità sulla delibera numero 1 dell’8 gennaio 2010, alla quale partecipò attivamente anche il parlamentare lucano. Tale delibera è tra quelle fondamentali tra gli atti a sostegno dell’accusa, in quanto riguarda il percorso meccanizzato delle scale mobili “Santa Lucia”. La questione proposta in aula è apparsa alle difese degli indagati ancor più bisognosa di inequivocità allorquando Speranza compare ufficialmente in un atto della controparte. Nella perizia tecnica dell’accusa, il dottor Greco in qualità di consulente della Procura ha studiato in primis tutte le delibere comunali utili ai fini del calcolo economico, sommatorio e generale del presunto danno erariale da contestare. Tra queste ha vagliato anche la nota delibera del 2010. Nelle conclusioni il perito ha stilato, contestualmente alla quantificazione monetaria, una lista di nomi corrispondenti ai responsabili, poichè partecipanti a quegli atti. Scorrendo i nomitivi, compare il nome Roberto Speranza. A maggior ragione, per le difese, la contraddizione è quantomai attuale. In quanto, secondo il parere dei legali, la scelta di non citare l’allora assessore comunale all’urbanistica, riportato però persino in un documento di parte dell’accusa, è illogica e anche lesiva di chi invece è stato coinvolto nell’inchiesta contabile. In conclusione, le difese vogliono sapere perchè tra tutti gli assessori che parteciparono e votarono quella delibera, Speranza, anch’egli tra i votanti, non è stato citato in giudizio? Il dettaglio è importante per capire perchè il parlamentare sia stato escluso dal principio di responsabilità collegiale, applicato dalla Procura contabile. Non integrare il contraddittorio con Speranza, attiene, come sostenuto dall’avvocato Carretta, sia a una violazione del diritto di difesa degli indagati, sia, qualora venisse sentenziata la responsabilità contabile dei coinvolti, a una ingiusta ripartizione del presunto danno erariale, tra i soggetti della vicenda.

DI FERMOL

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