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QUANTO CI COSTA MATERA 2019

di Salvatore Santoro Un miliardo e 359 milioni più spiccioli di euro. Una enormità di soldi. Che tradotto in simboli

di Salvatore Santoro
Un miliardo e 359 milioni più spiccioli di euro. Una enormità di soldi. Che tradotto in simboli significa che con quella cifra ci si potrebbero acquistare circa 7 mila Ferrari (e non di quelle più economiche) o 55 mila Jeep Renegade (di quelle superaccessoriate) o ancora 140 mila panda o 14 mila appartamenti medi. O per sognare 6 Neymar e resterebbero i soldi pure per un paio di Bonucci. E ancora con quella cifra si potrebbe staccare un assegno di poco meno di 30 mila per ciascun abitante della Basilicata nella fascia di età compresa da zero a 99 anni.
Ma dove sono questi soldi? In realtà non ci sono, ma sono quelli che vengono previsti nel Masterpla di Matera 2019. Il libro dei “desideri” o meglio dei costi di tutti gli interventi finanziabili per far sì che Matera tra un anno e mezzo sia davvero all’altezza del ruolo di Capitale europea della cultura.
Una montagna di investimenti e un giro di affari vertiginoso. Una cifra che si fa pure fatica ad immaginare. Una mini manovra finanziaria pari praticamente (euro più o euro meno) a quanto costa tutto il sistema sanitario regionale per un anno.
Il documento ufficiale e particolareggiato delle cifre che occorrono e anche quelle molto più “modeste” che sono state già trovate è iniziato a circolare subito dopo la composizione del governissimo al Comune di Matera con l’ingresso nella Giunta guidata dal sindaco De Ruggieri (di centrodestra) di esponenti del Pd.


Quello che comunque risalta subito agli occhi – oltre alla cifra “monstre” complessiva – è che in realtà a un anno e mezzo dal taglio del nastro di Matera 2019 la cifra veramente (e anche su questo sono molti i dubbi che circolano tra gli addetti ai lavori) a disposizione per adeguare tutto il sistema dei trasporti, delle infrastrutture, delle opere architettoniche, del recupero del patrimonio artistico e culturale e storico e più tutti gli interventi per l’adeguamento del livello urbano e tecnologico di Matera sia pari a un quinto circa di quanto servirebbe.
Secondo i dati ufficiali a fronte di un milardo e 359 milioni di euro al momento ci sarebbero come fondi finanziati da leggi varie e provvedimenti ad hoc niente di più che 292 milioni di euro.
Che rimane comunque una cifra importante ma bastevole si è no a realizzaree una strada e poco più. Troppo poco per sognare. Magari se si fosse “volati” basso dal principio sarebbe stato meglio.
In ogni caso, nello specifico il grosso degli interventi finanziabili (ma non ancora finanziatise non solo in parte minima ad agosto 2017) riguarda la cerniera delle comunicazioni tra Puglia e Basilicata sia per quanto riguarda il sistema ferroviario che quello viario. In particolare per la Rete di Ferrovia Italia servono 210 milioni per la Ferrandina – Matera e 280 milioni di euro per la Matera – Bari. Di questi sarebbero già pronti – e c’è stato l’annuncio del ministro Delrio proprio a Matera – i 210 milioni per il tratto Ferrandina – Matera (anche se i lavori termineranno ben oltre il 2019) mentre non sarebbe stato ancora finanziato nemmero un euro per la linea di colegamento ferroviario con il capoluogo pugliese.


Così come a fronte dei 54 milioni di euro per il potenziamento della rete Fal (Matera – Altamura più le tratte interne) a disposizione a oggi non ci sarebbe nulla.
E lo stesso anche le strade: tra Murgia – Pollino, completamento della Bradanica e piccoli lavori a Venusio servono 450 milioni ma al momento i finanziamenti disponibili totali sono pari a 4,3 milioni pari nemmeno all’un per cento. Zero a disposizione per le strade urbane a fronte di un bisogno di 44,5 milioni.


Va un pò meglio per gli interventi di “rinnovamento urbano” dove tra realizzazione di scuole, parchi o riqualificazione e risanamentio dei Sassi a fronte degli interventi previsti di 107 milioni a disposizione ce ne sono 27. Niente invece per il miglioramento dell’accessibilità e accoglienza e mobilità sostenibile.
Preoccupante infine anche la situazione del settore culturale e turistico che invece dovrebbe essere uno dei punti su cui naturalmente puntare. A fronte di un investimento complessivo necessario di 170 milioni di euro i finanziamenti disponibili sono invece pari a 50 milioni. Praticamente ci sono i soldi per la riqualificazione del Teatro Duni (8 milioni a fronte di 10 richiesti), per la Cava del sole (6 milioni su 6) o per il Parco della civiltà contadina (7 su ) ma nessuna altra copertura per il Campus universitario o per l’Oasi di San Giuliano.
Insomma sognare fa bene ma può diventare davvero brutto svegliarsi bruscamente con il naso contro il pavimento.

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