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Dopo 10 anni di battaglie nascerà il Museo~Laboratorio della Tipografia

GIUSEPPE BRANDI : Grazie alla perseveranza del tipografo Enzo Falcone, insieme con il Centro Commerciale Naturale Antiche Botteghe Tessili, il

GIUSEPPE BRANDI : Grazie alla perseveranza del tipografo Enzo Falcone, insieme con il Centro Commerciale Naturale Antiche Botteghe Tessili, il quartiere Mercato vedrá nascere a breve (pochi giorni fa c’è stata, da parte del Comune la consegna delle chiavi dei locali) il “Museo-laboratorio della Tipografia” (di seguito la notizia).
Mai come questa volta vale il noto proverbio: “Chi la dura la vince”. Per avere una vaga idea della incrollabile volontá di Enzo Falcone, che mai in questi ultimi 10 anni ha rinunciato al suo sogno, posto di seguiro il mio articolo sull’argomento, pubblicato sul Corriere Sociale (Corriere della sera) del 29.10.16.

Enzo Falcone vince la sua sfida: nel quartiere Mercato nascerà il Museo/laboratorio della tipografia


Enzo Falcone vince la sua sfida: nel quartiere Mercato nascerà il Museo/laboratorio della tipografia.


La zona Mercato di Napoli avrà il suo Museo della Tipografia. Dopo un inter lunghissimo, circa dieci anni, portato avanti dal tipografo Enzo Falcone, insieme con il Centro Commerciale Naturale Antiche Botteghe Tessili, pochi giorni fa c’è stata, da parte dell”amministrazione comunale, la consegna delle chiavi dei locali di via Duca di San Donato, ai civici 61/63 che ospiteranno un Museo laboratorio dedicato all’arte tipografica, realizzabile grazie alla donazione di macchinari appartenenti alla storica tipografia Falcone.


«L’idea di un Museo dedicato a questo mestiere di sapienza artigiana è nata per una necessità. Nel 2007, ho dovuto abbandonare i locali dove ho avuto la mia attività per tanti anni perché ritenuti inagibili e successivamente al loro restauro sono divenuti l’attuale Polo orafo “La Bulla”. Non sapendo dove collocare le macchine storiche utilizzate in 50 anni di attività e rammaricato per la fine che potessero fare, in considerazione del loro elevato pregio come macchinari e soprattutto come segno di un mestiere di antiche radici, ho pensato che la soluzione migliore sarebbe stata fare una donazione al Comune per l’apertura di un Museo che restasse al quartiere».


Ma il percorso è stato lungo e farraginoso. Non pochi gli impedimenti burocratici. Ma nessuno ha mollato la presa. Lo stesso Falcone, presidente dell’associazione Borgo S. Eligio, per anni ha continuato a conservare amorevolmente i macchinari aprendo un’altra sede, sempre in Duca di San Donato e si è anche dedicato a impartire corsi a giovani desiderosi di apprendere dei processi di lavorazione che altrimenti andrebbero dimenticati e che solo in parte sono stati sostituiti dalle nuove tecnologie.
Proprio questo è lo spirito del Museo laboratorio: non solo una mera esposizione di macchinari, seppur di pregio, ma la possibilità di tramandare un mestiere, perché come è ben noto l’arte bisogna conoscerla a partire dagli strumenti del tradizione prima di fare il salto verso il futuro. Finalmente, dopo anni di domande agli enti competenti, incontri con funzionari deve varie amministrazioni per donare al Comune le sue macchine antiche, tutte funzionanti, i locali già individuati da tempo, sono stati trasferiti dal patrimonio comunale generale al settore artistico comunale.
Adesso resta il problema di trovare dei fondi per adibire i locali a Museo. Si spera in una gestione condivisa tra il Comune e il quartiere, con Falcone in testa che ha ancora tanto da insegnare alle generazioni future e un Museo laboratorio come parte di una serie di iniziative culturali volte a riportare l’area del Mercato allo splendore culturale e commerciale di un tempo.
(In foto, Enzo Falcone nel  2007 nella sua bottega di un tempo)

 

Domenico Leccese

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