LAGUARDIA E COLANGELO IN POLE PER IL DOPO PITTELLA
Prossimo candidato a presidente della Regione per il centrosinistra se Pittella dovesse candidarsi e poi essere eletto in Parlamento? Due
Prossimo candidato a presidente della Regione per il centrosinistra se Pittella dovesse candidarsi e poi essere eletto in Parlamento? Due i nomi su tutti. Due profili diversi: Laguardia di “Pensiamo Basilicata” e l’ex diessino ed ex assessore regionale Colangelo. Suggestioni di mezza primavera? Non proprio: i due nomi rappresentano per carriera e profilo politico i perfetti prototipi di quel candidato che potrebbe sintetizzare lo scontro tra correnti e sottocorrenti dem.
E non sono discorsi proiettati al futuro prossimo. I tempi si accorciano: si voterà per il rinnovo del Parlamento italiano nell’autunno prossimo. Anzi, fosse per Grillo, anche prima: a fine estate. In ogni caso a Roma ormai ne sono quasi tutti certi: sarà voto anticipato e si dovrebbe votare in un lasso di tempo che va da fine settembre a fine ottobre.
C’è già addirittura chi azzarda previsioni sul giorno esatto. In tutto questo circola anche l’ipotesi, tutt’altro che suggestiva, del 24 settembre: giorno che piacerebbe a Renzi per l’incrocio europeo con le elezioni politiche in Germania. Per un partito, il Pd, con chiari orientamenti europeisti quello potrebbe essere sdogato elettoralmente come una sorta di “election day” per l’Europa con riflessi magari positivi in termini di comunicazione complessiva. Si vedrà.
Ad ogni modo di certo a oggi c’è che i tre maggiori partiti dello scenario politico nazionale, il Pd, Forza Italia e i Cinque stelle con i tre rispettivi leader Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Beppe Grillo stanno ragionando e sembrano d’accordo (d’accordo forse è una parola grossa) a far scendere Paolo Gentiloni dallo scranno più alto del Governo e votare subito e comunque prima della fine naturale del mandato.
La legge elettorale che quindi dovrebbe essere votata prima del voto pare essere una sorta di copia e incolla del modello tedesco: un sistema misto che mette insieme collegi uninominali e maggioritari con un proporzionale a livello nazionale che determina gli equilibri parlamentari.
Su questo pare che ci possa essere in Parlamento una larga maggioranza. Anche se rimangono sacche di resistenza a livello nazionale su chi richiama alla responsabilità essendoci già in agenda dei punti delicati come la Finanziaria e la legge si rinnovo del sistema bancario che evidentemente verrebero “sconvolti” da una chiamata anticipa degli italiani alle urne.
Al netto di quanto sta accadendo (e accadrà) a Roma da qui alle prossime elezioni è evidente che il voto anticipato per Camera e Senato rappresenta una tappa fondamentale anche per la politica, i partiti e i big locali. In Basilicata, in particolare, le eventuali elezioni fissate già per l’autunno prossimo rischiano di tramutarsi velocemente in uno “Tsunami” politico che coinvolgerebbe anche i vertici del Palazzo della Regione.
A partire dal presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella che potrebbe anticipare la chiusura della legislatura a via Verrastro per tentare la scalata al Parlamento. Ma non solo lui. Potrebbe essere della partita per un posto alla Camera dei deputati anche l’ex presidente del Consiglio, Piero Lacorazza in forza dell’area dem che fa capo a Michele Emiliano. Per allargare lo spettro partitico potrebbero trovare posto nelle varie liste elettorali per Camera o Senato anche consiglieri regionali del calibro di Michele Napoli (FI), Gianni Rosa (FdI), Nicola Benedetto (Cd), Franco Mollica e Aurelio Pace (Area popolare).
Ma è azzardato in questo momento attardarsi sulle dinamiche di candidatura di partiti la cui prossima presenza in parlamento è legata al tipo di legge elettorale che verrà proposta e sopratutto all’altezza del muro di sbarramento (si parla del 5 per cento che creerebbe non pochi problemi ai piccoli partiti ovviamente).
Non hanno di questi problemi il Movimento 5 stelle, il Pd e Forza Italia. Per il movimento 5 stelle in ogni caso nessun calcolo: si faranno le primarie sul web anche per le singole candidature e quindi i nomi (spesso non noti fuori dalla galassia pentastellata) si sapranno solo alla fine. Per Forza Italia in ballo ci sono Giuseppe Moles (che in forza del ruolo di commissario regionale non dovrebbe avere problemi a candidarsi anche da capolista alla Camera) e Michele Napoli che invece potrebbe essere il candidato governatore del centrodestra qualora si rendessero necessarie le elezioni anticipate per la Regione. Aspirazioni romane ma anche da leader lucano della eventuale coalizione di centrodestra per il governo regionale le mantiene anche Gianni Rosa di FdI. Ma il pallino a Roma sembra essere in mano a Berlusconi e poi a Salvini e solo dopo alla Meloni.
Possibili candidature alla carica di governatore sempre legate a un futuro a Roma per Marcello Pittella entro la fine del 2017. Anche se va chiarito che, al netto delle aspirazioni personali, dipende molto dalle scelte romane e in particolare da Matteo Renzi e in seconda battuta da Luca Lotti. Se invece Pittella optasse (o fosse costretto) a restare a guidare la Basilicata allora tutto lo scacchiere sarebbe diverso.
In ogni caso nel Pd in particolar modo già si sta lavorando nell’individuazione del possibile successore del governatore lucano in carica. Per non farsi trovare impreparati c’è un doppio scenario all’orizzonte. Il primo: scontro totale con primarie Pd in cui si potrebbe candidare almeno un poker di big che va da Cifarelli a Lacorazza proseguendo con Polese, Braia e forse pure Santarsiero.
Il secondo: convergere su un nome fuori dagli schemi nel tentativo per evitare il bagno di sangue delle primarie. In questo caso salgono le quotazioni di Paolo Laguardia, presidente del cartello di associazioni “Pensiamo Basilicata”, che avrebbe il sì “incondizionato” dello stesso Pittella. Altro nome “caldo” è quello di Rocco Colangelo. Ex diessino ed ex assessore ai tempi di Bubbico presidente della Regione sarebbe il nome perfetto, secondo Vito Giuzio (che lo avrebbe messo in campo) per tentare di creare una coalizione che recuperi anche il sì degli scissionisti con cui Colangelo (dallo stesso Bubbico a Folino e Speranza) ha mantenuto più che ottimi rapporti.
Discorso diverso per le candidature alle politiche. I nomi del Pd sono noti: Antezza, Margiotta e De Filippo sperano di riconfermarsi nei palazzi romani del potere nazionale. Di Pittella si è detto: gli altri a partire da Lacorazza, Giuzio stesso (che però pensa alla segreteria regionale perchè prima o poi il congresso si dovrà pur fare), Salvatore Adduce guardano alla scelta della legge elettorale sapendo che la doppia preferenza uomo – donna comunque porrebbe delle incognite non da poco.
Salvatore Santoro