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RICEVE INCARICO DALLA REGIONE MA DICE DI AGIRE PER LA RAI. PITTELA CHIEDE LUMI AGLI UFFICI

E’ caos negli uffici di via Verrastro dopo la nostra inchiesta sull’affidamento di seimila euro da parte della Regione Basilicata

E’ caos negli uffici di via Verrastro dopo la nostra inchiesta sull’affidamento di seimila euro da parte della Regione Basilicata a una società del Lauriota per la messa in onda di alcuni spot per il Capodanno Rai. La società “Rpr Communication Sas” si era dichiarata concessionaria di “21” radio, ma molte di esse hanno disconosciuto il rapporto di esclusiva con essa. Anzi, alcune ci hanno dichiarato di non sapere proprio che quello spot era stato commissionato loro dalla Regione per il tramite della Rrp, la quale si era invece presentata come “agente” del cliente “Rai Spa”. Cosa che ambienti della Tv di Stato hanno categoricamente smentito. Tra i vari scossoni all’inchiesta, come raccontato sulle colonne del Roma in edicola, finanche la censura da parte di un giornalista dell’ufficio stampa che ha ritenuto di non mettere il nostro giornale in rassegna. Cosa grave a tal punto che anche il capo ufficio stampa della Regione, Nino Grasso, ha stigmatizzato l’accaduto prendendo le distanze dalla scelta del collega. Ma c’è di più. Pare che il presidente Pittella abbia trasecolato apprendendo la notizia sull’affidamento alla Rpr. Il governatore sembrerebbe essere “caduto dalle nuvole” e sulla vicenda ha subito chiesto lumi ai suoi dirigenti, non sapendone nulla. Al responsabile della società avente sede a Castelluccio Inferiore è stato immediatamente chiesto di dare spiegazioni circa il fatto che abbiamo raccontato ieri. E così in giornata la Rpr ha predisposto una evasiva nota per gli uffici regionali. Nella missiva la Rpr parla di tutto e di niente. Girando attorno al problema: “la nostra impresa non è Lauriota”, come se Castelluccio Inferiore si trovasse in Alsazia e non in quel che fu il feudo di Ruggierio di Lauria. Nella determina del 19 gennaio, la società di Castelluccio è individuata, infatti, con un affidamento diretto, senza bando, quale “unico fornitore” giacché detentrice dei “diritti esclusivi sugli spazi pubblicitari ed editoriali delle testate” oggetto della pianificazione regionale. Un errore di leggerezza da parte degli uffici, evidentemente. Anche perché nel frattempo abbiamo appreso dai veri detentori dei diritti esclusivi, cioè gli editori, che alcuni di loro hanno pianificato la pubblicità chiestagli dalla Rpr, ma mai gli hanno ceduto la gestione esclusiva dei loro spazi. In altri casi, come quello di una radio potentina, la pianificazione non è proprio andata in onda perché la società di Castelluccio non gli ha gli ha richiesto alcunché, nonostante essa sia tra quelle rientranti tra le “21” presenti nell’elenco del Mise, citato nella delibera, ma non tra quelle che Rpr ha inteso arbitrariamente inteso contattare.P

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