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CITTADINI CONTRO I MIGRANTI A TERRANOVA: SOLIDARIETÀ DI FDI-AN

«Piena, totale e netta solidarietà alla comunità di Terranova del Pollino, che in queste ore si sta opponendo civilmente contro

«Piena, totale e netta solidarietà alla comunità di Terranova del Pollino, che in queste ore si sta opponendo civilmente contro un atto di imposizione dall’alto. La bella e ospitale Terranova del Pollino non accetta, e giustamente si sta ribellando contro una decisione di forza che vuole introdurre nel paese quasi cento migranti, su una popolazione di poco superiore ai mille abitanti. Con quello che ciò può significare in termini di adattamento e sicurezza.». E’ quanto dichiara Leonardo Rocco Tauro del Coordinamento Regionale Fratelli d’Italia-An che aggiunge: «Una presenza che pone drammaticamente tutta una serie di difficoltà oggettive, non inventate né astratte. Mi auguro che non si tacciano i cittadini di poca solidarietà o peggio ancora di xenofobia e razzismo, che in questi casi non c’entrano proprio niente. Se i nostri governanti nazionali e quelli europei non riescono a trovare una soluzione al dramma di centinaia di milioni di esseri umani, costretti a partire dalle loro terre, per tutta una serie di motivazioni, non possono caricare le loro politiche fallimentari sulle popolazioni locali». Tauro specifica: «Soprattutto tenuto conto che i fluissi migratori non solo non si stanno riducendo, ma abbiamo la netta sensazione che siamo solamente agli inizi di un processo epocale, destinato a durare decenni, se non si comprende ora e subito, non domani, di creare le condizioni per un miglioramento di vita dei cittadini in tanti stati nel mondo, ad iniziare dalla cessazione dei conflitti, al fine di bloccare alla partenza milioni di esseri umani disperati, pronti a tutto, anche attraversando terre insanguinate e mari ostili. Manca ad oggi – evidenzia – una politica planetaria che affronti adeguatamente il fenomeno. Così come le stesse Nazioni Unite non possono tirarsi fuori da questi drammi quotidiani. Certamente la soluzione di questi problemi non potrà mai essere quella di disseminare a pioggia, qua e là, uomini e donne di altre nazioni. Al massimo, si potranno accontentare organizzazioni ad hoc, molto interessate, e molto vicine ai potenti di turno, a gestire tale tragico fenomeno».

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