
Abbiamo incontrato Gabriela Firneisz, che ha portato alla luce il misfatto delle falsificazione delle firme per presentare la lista alla Camera di “Scelta Civica con Monti” alle politiche del 2013 nella circoscrizione lucana. La lista aveva a capo Ernesto Navazio, ma non raggiungesse il quorum pur ottenendo l’8% circa dei voti. Cosa diversa accadde al senato dove venne eletto come senatore Tito di Maggio, attuale membro della Commissione Giustizia. E’ stato opportuno approfondire la questione con la diretta interessata che si è mostrata disponibile e che sempre conserva quello spirito combattivo per far emergere la verità.
Quando prese la decisione di denunciare l’accaduto?
Nell’immediato. L’ultimo giorno utile per presentare le liste dei sottoscrittori, nel caso specifico delle elezioni politiche del 2013, era stato fissato in una data molto anteriore ai giorni nei quali poi gli elettori avrebbero potuto recarsi effettivamente alle urne. Considerando che le votazioni si svolsero il 24-25 febbraio di quell’anno, si parla quindi del 20 gennaio. Io andai dalla Digos di Potenza subito, dopo qualche giorno. Perché comunque l’illecito che era stato compiuto era evidente e anche noto nell’ambiente elettorale di cui, con tanto impegno, avevo fatto parte. Di fatto un senatore Tito Di Maggio è stato eletto. Non so se si poteva fare, io la lista Scelta Civica con Monti l’avrei esclusa dalle elezioni prima che avvenissero. Certo è che io ho dato subito comunicazione agli organi competenti della gravità di ciò che era stato compiuto.
Ci può dire cosa ha riferito alla Digos?
È tutto scritto nei verbali che ho firmato. Quando sono andata in Questura io ho detto quello che sapevo perché altrimenti non mi sarei sentita tranquilla. Ciò che ho dichiarato, e che è stato verbalizzato, posso ripeterlo in ogni situazione. Feci la denuncia pienamente cosciente. Dichiarai serenamente ciò di cui ero a conoscenza e anche sui nomi che feci non ho dubbi. Tra l’altro quando si seppe della denuncia, dall’alto del partito hanno provato a far passare il messaggio che la colpa fosse della segreteria. E per me che ne ho fatto parte è stata un’ulteriore beffa. Perché io ho semplicemente creduto nel progetto e mai ho pensato di fare una cosa simile, come quella che è stata fatta
Ci accennava a minacce ricevute…
Ho ricevuto degli avvertimenti. Mi hanno fatto capire che se me ne andavo da Potenza era meglio. Le minacce mi hanno preoccupato a tal punto che in caso dovesse succedermi qualcosa ho già lasciato le necessarie disposizioni. Spero che non queste persone non siano così attaccate alla propria carriera politica, da dare seguito alle loro minacce. Non me la sento di dire altro perché ora è importante che si vada avanti sulla questione delle firme false.
A tutt’oggi non si ha nessuna dichiarazione delle persone tirate in causa. Come giudica questo clamoroso silenzio?
La cosa che mi sorprende di più è il silenzio del Senatore Di Maggio. Come mai non lo ha fatto? Possibile che un Senatore (membro della commissione giustizia e antimafia, ndr) neanche si preoccupa del rispetto delle regole?
Però le firme per la lista al Senato, almeno per ora, non sono oggetto di contestazioni. Ma da ciò che ci sembra di capire dalla sue parole, ne fa una questione morale…
Che ne parliamo a fare. Mi verrebbe da dire: chi doveva essere eletto è stato eletto, e a lui sta bene così. Qualunque cosa succeda, l’importante per lui è stare dove deve stare. A pensarci, per ciò che lo riguarda, comunque ha l’immunità parlamentare, quindi è una faccenda soprattutto etica.
Molto tempo è passato, basti pensare che il giorno in cui si terrà l’udienza preliminare saranno passati quattro anni. Lei sapeva di questi ulteriori sviluppi?
Sì lo sapevo. Non so perché tanto tempo, spero che non scadano i termini di prescrizione a questo punto. Sicuramente sono coinvolte persone che sanno come giostrare certe cose. In un certo senso, vista la situazione, comunque è buono che le cose siano andate avanti. Io pensavo avevo pensato che avessero insabbiato il tutto. Quindi è stata comunque una cosa positiva e spero che la magistratura continui il suo percorso. Già quando denunciai il fatto non fu facile far emergere la notizia, anche attraverso i mezzi di informazione. Questo non per un fatto personale. Perché anche altre persone, come me, hanno agito correttamente e si sono dedicate all’impegno con onestà. Alcune più di altre in particolare, come ad esempio Carlo Glinni, che era un possibile candidato da presentare in lista e ben voluto da noi sostenitori. Non a caso è una delle persone che è totalmente estranea a questa faccenda delle firme non autentiche. Personalmente mi dispiace anche per Carmine Rosa, che ho avuto modo di conoscere molto bene, anche lui però coinvolto nelle indagini. Una cosa che non riesco a concepire è come i responsabili della vicenda abbiano potuto fare una cosa simile. Parlando per me, ma che necessità c’era di falsificare la mia firma quando da volontaria facevo la segretaria tutti i giorni? Quindi ero più che pienamente a disposizione, senza problema se volevano una mia sottoscrizione. C’era davvero bisogno di falsificare la mia firma? Bastava darmi il foglio e avrei firmato personalmente e con il rispetto delle regole stabilite dalla legge. Ero presente e a disposizione e volontariamente avevo abbracciato la causa del movimento. La verità è che hanno dovuto inserire nuovi candidati e quindi necessitavano nuovamente le firme. Spero sia chiaro che non contesto la scelta dei nuovi candidati, ma il modo in cui l’abbiano fatto, cioè con firme false.Se uno crede nei principi democratici, non può accettare alla leggera certi modi di operare scorretti. Se eleggiamo così i nostri parlamentari, che altro si può dire? Sono gli stessi che poi governeranno. Ho denunciato perché non mi sembrava giusto e leale nei confronti delle molte persone conosciute in campagna elettorale che come me credevano sinceramente nel progetto politico. Infatti, coloro che sono stati ascoltati hanno disconosciuto la loro firma.
Ci ha detto che le firme false sono state necessarie per inserire altri candidati, ci spieghi meglio…
Sì è così. Voglio ribadire che io non ho nulla nei confronti di coloro che si sono candidati successivamente, ma il modo con cui lo si è fatto, cioè sottoscrivendo firme false. Per dire, nel caso della Miraglia, io non discuto la persona né dal punto di vista umano né politicamente, però entrare tra i candidati in questo modo non è corretto. Dove stava il problema? Parlando per me, io ero sempre disponibile per il partito. Quindi si sarebbe tranquillamente potuto raccogliere la mia firma senza problemi. Bastava chiederlo. Bastava dire: abbiamo sostituito due candidati, bisogna rifirmare. Sia io che gli altri lo avremmo fatto. Per questo è abbastanza assurdo il fatto. Ciò che dovrebbe essere chiaro è questo: cambiata la lista, nonostante il tempo a disposizione, bisognava solo avere l’impegno di raccogliere nuovamente le firme e farle giustamente autenticare.