Politica

«DOPO TRICARICO. GESTIONE MIGRANTI: NON SCAVALCARE LA VOLONTÀ DEI CITTADINI»

«Un maggiore e più efficace coordinamento a livello regionale tra Ministero dell’Interno-Prefettura di Matera-Comuni della provincia di Matera e soggetti

«Un maggiore e più efficace coordinamento a livello regionale tra Ministero dell’Interno-Prefettura di Matera-Comuni della provincia di Matera e soggetti sociali (cooperative, società, ecc.) sull’accoglienza di profughi ed immigrati sbarcati in Italia e destinati in Basilicata». È la sollecitazione del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio per il quale «i fatti accaduti a Tricarico dove, va preso atto, c’è un clima difficile e di diffidenza, richiedono risposte istituzionali adeguate. Nessuno può disconoscere alla comunità tricaricese come a tutte le altre del Materano i sentimenti di solidarietà e di aiuto per quanti sono in condizioni di difficoltà, ma altra cosa è decidere l’arrivo e l’ospitalità di profughi senza prima valutare ogni aspetto che riguarda i servizi di accoglienza e l’impatto con la cittadinanza». Castelluccio aggiunge: «Nessun Comune e, mi risulta, tanto meno l’Amministrazione di Tricarico ha mai considerato l’ospitalità di profughi come obiettivo da perseguire per la propria attività ordinaria e pertanto si trova impreparato a gestire una situazione straordinaria che richiede misure straordinarie non certamente risolvibili a livello comunale con gli scarsi mezzi e strumenti disponibili. Individuare strutture idonee e personale a cui affidare i servizi – continua Castelluccio – non è compito da svolgere centralisticamente né a Roma né in Prefettura a Matera scavalcando l’ente locale più rappresentativo e la volontà dei cittadini». Secondo Castelluccio, è necessario in primo luogo, come purtroppo vicende giudiziarie dimostrano di recente a Potenza, evitare che l’accoglienza si risolva in un business che tra l’altro taglia fuori soggetti e cittadini locali che pure hanno tutte le carte in regola per occuparsi dei servizi di accoglienza. In alcune Regioni si è pensato ad una struttura specifica. «Da noi il comitato che sinora se ne sta occupando non è sufficiente a fronteggiare la mole di problematiche crescenti con i nuovi arrivi che secondo le previsioni del “piano del Governatore” sono destinate ad ampliarsi con il numero di profughi da accogliere». Tra le proposte per porre fine al business dei privati: «Innanzitutto che la Regione, così come prevede la legge, si doti di un hub regionale per la gestione della prima accoglienza e per la successiva distribuzione territoriale dei presunti profughi; poi l’approvazione di un emendamento per sancire l’esclusione dai contributi della legge 77 le strutture ricettive che vivono con il business dei migranti e sono fuori dal mercato dell’ospitalità turistico-alberghiera; infine la proposta di modifica della legge da sottoporre alle Camere che obblighi i privati che fanno business sui migranti a rendicontare puntualmente tutte le spese sostenute con i fondi pubblici e non a inviare un riassunto di fine anno, applicando gli stessi obblighi imposti agli Enti pubblici».

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