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IL PUNTO DI PETRULLO: BELLA LEGGE, MA INSOSTENIBILE, COMPLIMENTI

Su ventisette leggi regionali della Basilicata, la Corte dei Conti ne ha trovate ventisei senza l’adeguata copertura finanziaria, che, sia

petrulloSu ventisette leggi regionali della Basilicata, la Corte dei Conti ne ha trovate ventisei senza l’adeguata copertura finanziaria, che, sia bene chiarirlo, non è un optional a richiesta, ma un pre-requisito per la promulgazione di una legge. Ci siamo svegliati, noi lucani, scoperti finanziariamente, per così dire. Leggi quante ne vuoi, soldi per realizzarle, solo qualche numero malamente scarabocchiato su un bilancio che, a volerla dire tutta, è stato stimato autentica carta straccia. Ma tanto carta straccia che Marsico e Manti, primi diretti responsabili, hanno immediatamente rassegnato le loro dimissioni. Pittella le ha, però, respinte, magari pure sdegnosamente, confessando, in questo modo, che non è colpa loro. Allora sarà colpa solo sua, del governatore, vien da pensare, per il bilancio e per la scelta dei supertecnici. Ma no, cosa andate a pensare. La colpa è del passato e dei lucani, che, a detta del governatore, hanno esercitato pressioni tali da indurre i politici di ieri ad alterare i conti, ma alterarli talmente tanto che ancora nel 2015 la coerenza contabile ne ha patito le maggiori conseguenze. Diavolo di un governatore, le sa proprio tutte. La colpa allora dovrebbe essere, facendo un conteggio semplice semplice, di De Filippo, o di Bubbico, ma voglio esagerare di Di Nardo, Azzarà e Verrastro, messi assieme e moltiplicati pure per due, perché no. Ma, si sa, le colpe dei padri le scontano i figli. E allora povero Pittella, erede di governi dediti alla spesa su pressione popolare. Almeno finalmente ora sappiamo, però. Il muro di omertà si è squarciato, Pittella ha parlato. E se qualcuno dovesse azzardare la domanda “ma il bilancio bocciato non è del 2015?”, noi in coro risponderemo “ebbè?”. Delle ventisei legge bocciate con furore ce ne è una che avrebbe copertura finanziaria addirittura “insostenibile”. Escluso che si volessero finanziare week-end su Marte per i sostenitori del Sì al referendum- e neanche tanto-, rimane la curiosità su quale legge mai possa essere stata ritenuta addirittura insostenibile tout court. Non sarà stata una legge che aboliva le tasse locali? O una legge che istituiva l’esercito della Basilicata per attaccare militarmente la Calabria rea di un uso sconsiderato di peperoncino piccante in barba al trattato europeo che contingenta la dose di piccante per pasto? Ci rimarrà il dubbio, sempre che Pittella non decida di vuotare fino in fondo il sacco. Lo farà?

Staremo a vedere.

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