«Un elefante scelto come “logo” del Forum dei Giovani di Confcommercio per la rappresentazione simbolica della nostra economia appesantita da burocrazia, corruzione e scarsa attenzione al merito, decenni in cui sono mancati investimenti strategici ed è cresciuto il debito pubblico». Per le 2.619 imprese con titolari giovani under 35anni iscritte alla Cciaa di Potenza al primo semestre 2016 – sottolinea Confcommercio Imprese Italia Potenza – è proprio l’elefante il nemico numero uno da combattere. «Il titolare di una piccola o media impresa – aggiunge la nota – deve dedicare circa un mese del suo lavoro a sbrigare le varie pratiche burocratiche, esattamente 269 ore, corrispondenti a 34 giornate di un lavoratore a tempo pieno, il 52% in più della media dei Paesi Ocse, pari a 22 giornate; 70 invece le date che una Pmi deve appuntare sul calendario, tante infatti sono le scadenze fiscali da ricordare ogni anno». «Credo che questi esempi – è il commento di Fausto De Mare, presidente provinciale di Potenza di Confcommercio Imprese Italia – siano sufficienti per comprendere quanto è ancora lunga la strada della semplificazione e della sburocratizzazione. E per capire perché, come ci riferisce il Rapporto Svimez, oltre il 31% dei lucani emigranti sono in possesso di laurea e quindi preferiscono andar via in altri Paesi Europei dove la vita dell’autoimprenditoria e della libera professione è più facile e quasi 43mila giovani non proseguono gli studi e non cercano lavoro. Il tema della semplificazione ha oggi recuperato un posto di rilievo nell’agenda di politica economica, senza, tuttavia, che le imprese ne percepiscano ancora un effettivo beneficio. Quello che serve oggi è un percorso di snellimento dell’apparato burocratico e amministrativo. Noi non cadiamo, infatti, nell’illusione che possano esistere uno Stato e una democrazia senza amministrazione e senza burocrazia. Ma senza una buona amministrazione e senza una buona burocrazia lo Stato è complicato e la stessa democrazia funziona male. Gli aggiustamenti sono in cantiere. Penso, ad esempio, alle Camere di Commercio che da noi sono chiamate ad accelerare il processo di regionalizzazione anche per venire incontro alle nuove esigenze di staffetta generazionale tra i titolari di impresa».

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