Il segretario regionale dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti ha sospeso lo sciopero della fame che aveva cominciato quasi 33 giorni fa per chiedere l’amnistia per i detenuti. La decisione dopo aver ricevuto una telefonata dal Quirinale. Bolognetti scriveva nel motivare il digiuno: «Stiamo dando corpo alla nostra fame di Stato di diritto e di Giustizia; stiamo dando corpo a un dialogo nonviolento per chiedere che il nostro Stato, le nostre Istituzioni rispettino la propria legalità. Stiamo chiedendo che il Parlamento e il Governo onorino la Costituzione e pongano fine, per dirla con Marco Pannella, alla flagranza di reato in atto contro i diritti umani». Secondo Bolognetti, occorre che nelle nostre patrie galere, «putrido percolato di una giustizia in bancarotta, viva e si affermi il rispetto del Dettato Costituzionale e della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Quella Convenzione che continuiamo a calpestare, violandone l’art. 6 che parla della ragionevole durata dei processi. In questo nostro Stato i milioni di procedimenti arretrati sul fronte della giustizia penale e civile si traducono in una zavorra che sta contribuendo a farci affondare e che di certo spezza vite e nega giustizia a imputati e vittime». Dopo 33 giorni di digiuno è giunta la telefonata dal Quirinale: «Funzionari del Quirinale mi hanno assicurato la massima attenzione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che stiamo esponendo. Per onorare tale attenzione – ha spiegato Bolognetti – ho deciso di sospendere immediatamente lo sciopero della fame».