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MATERA, RECUPERO DEI RIONI SASSI, BENNARDI: «UN PICCOLO PASSO IN AVANTI OGNI GIORNO»

Interventi del Comune mirati ai vicinati storici, in prospettiva del ritorno alle attività e dell’inizio dei lavori del Parco della civiltà contadina

Sono sempre più apprezzate dai cittadini materani le piccole e ormai frequenti “incursioni” del Sindaco Bennardi nei Rioni Sassi alla ricerca di angoli e vicinati che come egli dice: «Sono ancora in stato di abbandono e degrado con lavori interrotti, vandalismo e accesso libero». L’intento delle ricognizioni del primo cittadino è dunque quello di avviare quanto prima i lavori di recupero o completare quelli da anni lasciati in sospeso, e restituire così a quei luoghi patrimonio Unesco, un aspetto vivibile e consono al loro valore storico e antropologico; ricordando anche che essi sono stati giusto settant’anni fa immortalati dall’obiettivo di uno dei fotografati più celebri del mondo: Henry Cartier Bresson, durante il suo viaggio in Basilicata.

Cronache Lucane ne ha subito seguito le tracce e siamo andati a comparare gli scorci fotografici bressoniani con il loro aspetto odierno, a distanza di tempo e soprattutto a sentire che ne pensano gli abitanti dei Sassi.

Ci troviamo nel “Rione Malve” ritratto in un momento rituale, quello in cui le nostre nonne stendevano il bucato. «Dopo settant’anni dice una signora che abita ancora nella casa grotta dove dimoravano i nonni ci ritroviamo ancora da soli con la differenza che tanti anni fa i Sassi erano sovraffollati e poveri, oggi con il Covid sono spopolati e nuovamente poveri». Constatiamo infatti che tutti coloro che avevano messo su un piccolo bed and breakfast lo hanno chiuso, speriamo solo temporaneamente. «Non si vede più nessuno aggiunge la signora tranne dei giovani che di sera bevono e schiamazzano e la povertà torna a far paura». Un passante è sceso al “Casalnuovo”, a vedere che rimane della grotta dove è nato; ricorda esattamente i nomi di tutti e apprezza che l’amministrazione “si faccia viva” a constatare lo stato di alcune aree e a restituirle al decoro e alla vivibilità.

«Nel 1951 ci ricorda il nostro interlocutore la povertà nei Sassi era tanta e per risollevarci ci fu bisogno dei fondi messi a disposizione dall’ “European Recovery Program”, conosciuto come il piano Marshall; il tempo passa e noi andiamo da un “recovery” all’altro!». La programmazione culturale dell’amministrazione e la repentina realizzazione del Parco della Civiltà Contadina senz’altro saranno un ulteriore punto di forza per la ripresa delle attività e dell’economia, ma per ora: «C’’è troppo silenzio nei Sassi ci dice scherzosamente una giovane artista mi ero talmente abituata al continuo vociare dei turisti a tutte le ore che adesso con tutto questo silenzio, non riesco più a “concentrarmi”!».

Le aree dei Sassi che necessitano di un repentino intervento di sanificazione e messa in sicurezza sono più d’una, ma gli intenti e le forze messe in campo anche da parte dell’assessore all’urbanistica Corti, fanno ben sperare ed è sicuramente, conclude il Sindaco: «Un piccolo passo in avanti ogni giorno» .

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