Chef FEDERICO VALICENTI : il mondo della ristorazione

Con la sua straordinaria filosofia di vita applicata anche ai fornelli, FEDERICO invita a riflettere sulle attuali difficoltà che attraversa la ristorazione nei territori dell’entroterra lucano, oltre la pandemia da coronavirus

“È difficile far capire, spiegare cosa sta attraversando il mondo della ristorazione in questo momento 

Emergono con forza e virulenza tutte le contraddizioni che il nostro paese in questi decenni ha sviluppato.

Abbiamo buttato al vento parole come solidarietà, comunità, e perché no, anche corporazione.

Stretti in un rancoroso e smisurato ego ci siamo allontanati dal concetto di cibo, di ristorazione, come progetto universale di contaminazioni e di narrazione per trasformarlo in mero mercimonio, dove ha trovato facile terreno di coltura chi ha pensato più a trasformarlo solo in merce di scambio economico che non alla ristorazione come luogo di piacere e di convivialità.

Nei decenni ha trasformato le trattorie in tavole calde, in bar con cucina, apericena e cose simili, in un mordi e fuggi che ha tolto valore alla tavola, al calore del cibo, della scodella fumante trasformandola in un contenitore di cartone,o peggio di plastica, ripieno di alimenti asettici, senza sapori né odori.

E poi pretendiamo che la gente riconosca che stiamo sull’ orlo di un baratro?

Su un precipizio sicuramente anche economico ma soprattutto di identità!

Andare in piazza per essere anche facile strumento di idiozie pseudopolitiche non giova ma sopratutto non avrebbe giusta comprensione.

Meglio stare con i contadini, pastori, agricoltori, allevatori, artigiani del gusto che aiutando loro preservo anche me stesso, il mio lavoro, la mia identità.

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