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TRASPORTI: «PRONTI PER UN PIANO STRAORDINARIO UTILIZZEREMO SOLO IL 50% DEI POSTI A SEDERE»

In vista del rientro a scuola il punto dell’assessore Merra che non tralascia critiche al governo nazionale

La campanella per molte scuole elementari e medie è tornata a suonare. Per gli Istituti superiori biosgnerà attendere l’11 gennaio prossimo. Tra i temi per un rientro sicuro in classe spicca quello dei trasporti. Da mesi al centro di importanti dibattitti, il trasporto urbano ed extraurbano resta il vero tallone d’Achille per permettere a molti giovani di seguire le lezioni in presenza. Ma la Basilicata è arrivata pronta a questo importante appuntamento? A spiegarci punto per punto cosa è stato fatto in questi mesi e a cosa andranno in contro numerosi utenti dalla prossima settimana ci ha pensato l’assessore regionale alla Mobilità Donatella Merra. Il trasporto in questo periodo è stato uno dei temi più caldi.Tra sindacati, cittadini e politici, c’è stato un gran parlarne. Assessore Merra ma qual è la situazione ora che riaprono le scuole? «Già da settembre è stata una dura battaglia. La scelta, a livello centrale e governativo, di iniziare con la capienza dei mezzi all’80% è stata una scelta evidentemente collegata alla ristrettezza di risorse, ci fa comprendere come a monte ci sia stata una discrasia nell’organizzazione di tutto il riavvio delle attività didattiche.

Se facciamo il confronto su tutto il territorio della Basilicata, in cui in tutto il 2020 per il potenziamento dei servizi di trasporto sono stati di fatto destinati e quindi ripartiti alla Regione con un decreto di poche settimane fa, poco più di 600 mila euro, per un servizio di trasporto che dovendo essere potenziato, cuba per un potenziamento in sicurezza circa 1 milione di euro al mese. A fronte di una attività di messa in sicurezza di tutto quanto gira intorno alle scuole, e quindi personale docente, Ata, tutto ciò che riguarda la messa in sicurezza degli ambienti scolastici, siamo per la Basilicata intorno agli oltre 15 milioni di euro. È quindi evidente che come calibrare il sistema di trasporto ad un riavvio in sicurezza delle attività scolastiche probabilmente è stato sottovalutato a livello nazionale.

Il riempimento dell’80% dei posti sulla carta di circolazione, prevedeva evidentemente almeno tutti i posti a sedere occupati (perché sappiamo che su un bus i posti a disposizione, oltre a quelli seduti sono anche in piedi). Questo ha dato evidentemente una percezione di scarsa sicurezza e di affollamento, in un momento in cui la pandemia non ci aveva ancora abbandonato. Non appena il sistema è andato evolvendosi, e siamo stati costretti a mandare le superiori in Dad, prontamente abbiamo attivato un coefficiente di riempimento nettamente inferiore, così come previsto dal Dpcm nazionale, anzi, in maniera più restrittiva. Quando il Dpcm nazionale ci parlava di 50% di capienza complessiva dei mezzi, quindi anche i posti in piedi, noi abbiamo optato per un coefficiente più restrittivo e quindi attualmente in Basilicata il coefficiente di riempimento è del 50% dei soli posti a sedere (ndr. programma attuato dal presidente della Regione Bardi che nella serata di ieri, come annunciato a Cronache dalla Merra, ha emanaro una ordinanza proprio sul 50% dei posti a sedere sui mezzi di trasporto). Abbiamo ancora più restrizioni e questo ci ha evidentemente dato una maggiore percezione di sicurezza sui mezzi, questo da settembre fino ad oggi». È suonata la prima campanella dopo il rientro dalle festività natalizie, almeno per alcune scuole elementari e medie, L’11 gennaio prossimo ci sarà quella per gli studenti delle superiori, la vera prova del nove. Ci saranno più mezzi e un minor sovraffollaemnto o sarà come lo scorso ottobre?

«L’undici di gennaio le scuole superiori ripartiranno con il 50% della popolazione scolastica in classe, questo coincide con il coefficiente di riempimento dei mezzi. Dunque i programmi di esercizio che siamo andati ad abbassare e coordinare non prevedono molte corse aggiuntive. Abbiamo attivato come previsto dal Dpcm nazionale del lavoro un tavolo con il prefetto, che abbiamo fatto fino al 31 dicembre. Dal quale sono scaturiti documenti operativi con un Piano straordinario di potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale, che abbiamo fatto di concerto con le aziende e che prevede complessivamente circa 180 bus in più su tutto il territorio regionale. Facendo riferimento a risorse che sono state fino a questo momento promesse dal Ministero e dal Governo Nazionale, ma che è necessario ripartire nel minor tempo possibile. Di questi 180 bus, è un riferimento fatto sia nella delibera di giunta che nei documenti prefettizi, è fondamentale che vengano messi su strada quei mezzi che sono fermi da maggio, ovvero quelli delle aziende a noleggio e di tutto quel segmento della mobilità che afferisce al settore turismo.

Sono aziende insofferenza e che anno la possibilità di mettere mezzi a disposizione del trasporto pubblico locale e contemporaneamente di riprendere a lavorare. Ho insistito fortemente affinché le aziende di noleggio che appartengono a quel segmento di mobilità che interferisce solo con il settore del turismo, e che di fatto sono ferme dal mese di maggio, venissero coinvolte. Infatti nella delibera di giunta che prende atto di questi piani di potenziamento, la delibera del 29 di dicembre con la quale prendiamo atto di questi nuovi piani di esercizio potenziato, abbiamo precisato che occorre necessariamente fare ricorso a tutti quei mezzi, e sono circa 50. Devo dire che le aziende di noleggio hanno fatto subito pervenire la loro disponibilità. Un piano straordinario quindi della mobilità che necessita però di risorse. La situazione del bilancio regionale, non è un bilancio che noi abbiamo trovato in condizioni rose, floride, pertanto è fondamentale che il governo nazionale acceleri le azioni di riparto per il trasporto pubblico. Pensare una ripresa delle attività didattiche in sicurezza, senza pensare prima di tutto alla mobilità è di fatto il preannuncio di un fallimento.

La Regione Basilicata è pronta a ripartire». Assessore Merra, in questi mesi, molti tra sindacati e cittadini hanno asserito che siete stati in stallo. Vi siete mossi con estremo ritardo nell’organizzare il Piano trasporti… «Sicuramente avremo la possibilità di tastare un sistema fatto è pronto, perché ci abbiamo lavorato durante tutto questo periodo di festività. La vera sfida è ripartire almeno con il 75%, mettere su strada questi bus aggiuntivi, far lavorare queste aziende di noleggio. E creare un sistema di mobilità che consenta anche sui mezzi di trasporto maggiore sicurezza come oggi le scuole di fatto, tra investimenti per il materiale didattico e l’arredo scolastico, hanno dato». Dall’inizio del suo mandato il tema trasporti è sempre stato “bollente”. Doppo anni si intravede però un nuovo percorso, si è dato il via alla gara. Qualcosa si è finalmente mosso. «Abbiamo avviato la prima consultazione pubblica, quini i primi documenti di gara dove di fatti ci sono tutti i dati che afferiscono al numero di mezzi, al personale. Tutto ciò che è stato impiegato fino ad oggi nei trasporti e che di fatto deve essere trasferito ai nuovi affidatari. È l’inizio di un percorso, che è quello della gara pubblica, che di fatto la Basilicata aspettava da diversi anni.

Ma non è la questione relativa all’attessa di questo importante percorso ma sicuramente è l’inizio di un cambio di rotta. Perchè la mobilità in Basilicata ha necessariamente bisogno di intraprendere una strada differente con una nuova programmazione. Partire innanzitutto da quelle che sono le esigenze della mobilità, interconnettere il ferro con la gomma e partire per un affidamento che sia fatto con dei requisti, a monte, importanti. Che siano di garanzia per utenti e lavoratori». Alcuni sindacati però hanno denunciato una mancanza di coinvolgimento… «Credo che più che una mancanza di coinvolgimento per la gara, perchè si sono tenuti in questo anno e mezzo numerosissimi tavoli sia con i sindacati dei lavoratori sia con le associazioni datoriali, piuttosto lo avvertono sull’accordo che nel frattempo il dipartimento e l’assessorato ha chiuso con il Cotrab, perché di fatto alle gare dobbiamo arrivare con un contratto stabile. Abbiamo raggiunto formalmente un accordo che prevede un coefficiente chilometrico che sia per noi vantaggioso e per le aziende un importo che sia di garanzia. Perché il sistema del trasporto in Basilicata è un sistema a domanda debole e viaggia su coefficienti ed introiti molto bassi, per cui le aziende hanno bisogno di un importo sul quale loro siano in grado di sostenere la loro attività. Abbiamo quindi chiuso questo accordo che è all’attenzione della presidenza e su cui c’è una valutazione legislativa di bilancio in corso negli uffici della presidenza».

Assessore Merra, chiudiamo con una domanda che esce dal campo dei trasporti. Lei oltre alla delega alla mobilità ha anche quella alla protezione civile. In questi mesi l’abbiamo vista incampo, soprattutto per gli ospedali donati dal Qatar. La prima inaugurazione, se così si può chiamare, c’è stata a Potenza anche se non l’abbiamo vista partecipe, a che punto sono questi ospedali, entreranno in funzione? «Io devo parlare sempre con un occhio e la ratio alla Protezione Civile, per la quale il montaggio e lo scambio di informazioni con tutta una serie di enti, partendo dall’Ambasciata e dal gruppo del Qatar, è stata un’operazione molto complessa, che mi proietta in una valutazione sostanziale: la regione Basilicata è una regione sismica, per cui è un’area infrastrutturata ed attrezzata anche per il futuro, nel momento in cui fosse necessario un’area pubblica dove costruire e realizzare strutture provvisorie in caso di emergenza.

Le strutture che ci sono state donate dal Qatar, che ringraziamo sempre e comunque per la loro grande disponibilità, hanno previsto due fasi: una effettivamente logistica ed organizzativa, ossia quella seguita dalla Protezione Civile, e una prettamente sanitaria, che prevedeva la scelta di quale destinazione d’uso dare a queste strutture. Io vi dico che le strutture sono state donate, infrastrutturate e realizzate sicuramente anche per ospitare degenti, realizzate per attività prettamente ospedaliere. Era stato ipotizzato all’inizio, in concerto con la sanità, l’accoglienza dei paucisintomatici, quindi di fatto possono essere adibiti ad attività ospedaliere. Ben venga in questo momento, se non vi è necessità, perché gli ospedali stanno ancora reggendo l’afflusso dei pazienti, utilizzarli per l’attività di vaccinazione. L’essenziale è aver dotato la regione ed in particolare il capoluogo di un area che in qualunque momento può essere messa a disposizione della comunità per qualsiasi tipo di emergenza». 

L’assessore Merra negli studi di Cronache «Il Governo deve sbloccare i fondi annunciati, così si potrà ampliare il servizio» «Gran lavoro della Protezione Civile sugli ospedali da campo, ora tocca alla sanità» Primo Piano 8 venerdì 8 gennaio 2021 www.lecronache.info Tavolo di lavoro Regionale opere irrigue:

 

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