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Firenze : chi è Elona la donna accusata di aver ucciso e fatto a pezzi i genitori del fidanzato ?

Restano dubbi pure su Taulant Pasho, anche se al momento accuse specifiche contro di lui dalla Procura di Firenze non sono ancora scattate: come spiegano gli inquirenti

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE 

Inizia a “sbrogliarsi” il bandolo dell’efferato caso di cronaca a Firenze: per la coppia di coniugi albanesi (Shpetim e Teuta Pasho), ritrovata in diversi pezzi in alcune valigie ritrovata nei giorni scorsi in un campo a lato della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, la Procura sembra aver trovato la colpevole.


Firenze coppia a pezzi in 4 valigie

Arrestata Elona Kalesha
ex compagna del figlio

Firenze, svolta sul caso dei coniugi Pasho uccisi e fatti a pezzi in valigie 5 anni fa: arrestata l’ex compagna del figlio Elona Kelosha


Restano però diversi dubbi sul movente

È stata arrestata stamattina l’ex compagna di Taulant Pasho (33 anni, figlio della coppia uccisa), Elona Kalesha, con l’accusa di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi albanesi: la donna, 36enne anche lei originaria dell’Albania, è stata fermata dai Carabinieri dopo il decreto di fermo disposto dal Pm Ornella Galeotti e nelle prossime ore verrà condotta nella caserma di Firenze Borgognissanti dove a sua volta verrà trasferita in carcere.
All’epoca dei fatti, spiegano le forze dell’ordine nelle prime informazioni giunte a riguardo dell’arresto mattutino, la Kalesha era compagna e convivente del figlio Taulant, latitante in Italia per reati legati allo spaccio di stupefacenti e oggi recluso in carcere in Svizzera per i reati di furto con scasso e violazione di domicilio.


Restano dubbi pure su Taulant Pasho, anche se al momento accuse specifiche contro di lui dalla Procura di Firenze non sono ancora scattate: come spiegano gli inquirenti

«molti sono gli interrogativi a cui gli investigatori intendono dare risposte. Tra tutte la coincidenza del 2 novembre del 2015»
In sostanza, in quel giorno di 5 anni fa Taulant usciva dal carcere di Firenze Sollicciano ma nelle stesse ore si persero le tracce dei due genitori Shpetim e Teuta, poi riemersi solo pochi giorni fa in pezzi in alcune valigie ritrovate casualmente vicino alla Fi-Pi-Li. Fu Dorina Pasho, figlia della coppia uccisa e sorella di Taulant, l’8 novembre del 2015 a denunciare la data della misteriosa scomparsa dei genitori proprio quella del 2 novembre precedente.
Dopo le diverse peripezie passate dal fratello per detenzione e spaccio di stupefacenti, la cronaca della famiglia Pasho torna di strettissima attualità nel 2020 con il ritrovamento delle macabre valigie: le autopsie hanno confermato negli scorsi giorni che Shpetim Pasho fu ucciso con un colpo di machete alla gola, mentre la moglie Teuta fu massacrata di botte e strangolata. Ancora dubbi sul movente dell’omicidio, con le ipotesi di soldi e liti familiari che restano tuttora in piedi.

Firenze, coppia uccisa e fatta a pezzi. “Elona non ha agito da sola”
Gli inquirenti adesso stanno cercando di capire in quale casa si sia consumato l’omicidio

Firenze, 22 dicembre 2020
Elona Kalesha, 36 anni, albanese di Durazzo, non ha agito da sola.
Ne sono convinti i carabinieri che questa mattina all’alba, hanno eseguito un provvedimento di fermo firmato dal pm Ornella Galeotti per l’omicidio e l’occultamento dei cadaveri dei coniugi Shpetim e Tauta Pasho, venuti in Italia da Valona, genitori dell’uomo, Taulant, con cui Elona, nel 2015 – all’epoca della scomparsa della coppia – aveva una relazione.

Relazione che poi è proseguita per alcuni mesi: i due hanno vissuto nella casa in via del Pantano, zona Sollicciano, a pochi metri da dove, dal 10 dicembre scorso, sono cominciati a spuntare i resti dei cadaveri dei due coniugi, fatti a pezzi, incellophanati, e rinchiusi nelle stesse valigie con cui erano arrivati in Italia.
Ma l’omicidio – cruento: una coltellata alla gola di lui, tante botte alla moglie – è avvenuto in una casa: i carabinieri stanno cercando quale.
Potrebbe essere stata proprio Elona a procurare un alloggio ai due coniugi.
Forse un tranello.
La storia gira intorno al figlio Taulant, narcotrafficante oggi detenuto in Svizzera con un altro cognome, Cela, e ai soldi (almeno 40/50 mila euro in contanti) che aveva e che probabilmente custodiva per lui proprio il padre.

A chi hanno fatto gola?
La pista ‘familiare’ comprende quella di chi avrebbe aiutato Elona in un omicidio e un successivo occultamento che non pare possibile esser opera di una persona sola, una donna per di più. La situazione è in continua evoluzione.
La donna si trova nella caserma di Borgognissanti.
Il prossimo passaggio sarà la convalida del provvedimento davanti al giudice.

Firenze : chi è Elona la donna accusata di aver ucciso e fatto a pezzi i genitori del fidanzato ?

Le contraddizioni, il mistero delle valigie macchiate di sangue e il pericolo di una fuga

Ruota attorno alla figura di Elona il mistero delle valigie con dentro i corpi fatti a pezzi di Sheptim e Teuta Pasho e alle dichiarazioni di alcuni inquilini che ricordano di averla vista uscire dalla casa presa in affitto per qualche giorno dai coniugi Pasho con alcune valigie sporche di sangue.

Elona Kalesha ha 36 anni, è di origini albanese (è nata a Durazzo) ed è stata fermata questa mattina, 22 dicembre, con l’accusa di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.
È accusata di aver ucciso i genitori di quello che nel 2015 era il suo fidanzato, Taulant.

Il 2 novembre 2015, quando i coniugi scompaiono da Firenze, Elona convive con Taulant in un appartamento in via del Pantano, a due passi dal carcere di Sollicciano, nel Comune di Scandicci.
Finora ha negato ogni coinvolgimento, sostenendo come dice il suo avvocato Federico Febbo, di non aver mai incontrato la coppia cinquantenne in quei giorni. Opposto invece la tesi delle figlie dei Pasho, Vittoria e Dorina: secondo loro era stata proprio Elona l’ultima persona ad aver incontrato i genitori, l’1 novembre, quasi certamente nell’abitazione presa in affitto dalla coppia per il soggiorno a Firenze.
Un soggiorno breve, finalizzato a riabbracciare il figlio che veniva rilasciato dal carcere dopo aver scontato una detenzione per spaccio.
Una delle figlie ha riferito che la madre le aveva detto che avrebbe preparato una torta per Taulant. Insomma niente che facesse pensare alla volontà di Teuta di allontanarsi.
Per questo quando le figlie non riescono a rintracciare mamma e babbo si allarmano e una di loro sporge subito denuncia:
“I nostri genitori erano molto legati a noi”

Secondo la ricostruzione fatta da Vittoria Pasho, proprio Elona sarebbe stata probabilmente l’ultima ad averli incontrati: la donna avrebbe anche riferito a Vittoria e Dorina di un litigio avvenuto tra Sheptim e Teuta.
Nei giorni dopo la sparizione (novembre 2015), le figlie hanno ricevuto una telefonata da un numero anonimo: una voce femminile che affermava di essere sua madre e le diceva che si stavano allontanando.

Le figlie sono sicure che non si trattasse però della madre.
Si parla anche di una discussione avvenuta a fine ottobre tra Elona e i genitori.
L’abitazione della 36enne in via del Pantano è stata più volte controllata in passato ma non sono mai emersi elementi riconducibili al duplice delitto.
Nel 2016 la relazione con Taulant si era probabilmente interrotta: il compagno era fuggito all’estero dopo essere evaso dagli arresti domiciliari.
Poi nel 2018 Elona aveva lasciato la casa, in seguito a uno sfratto del tribunale.
Il rapporto tra la fidanza e coniugi pare in ogni caso fosse piuttosto stretto, con incontri e telefonate che erano di routine.

Il provvedimento di fermo su richiesta della pm ornella Galeotti è scattato questa mattina presto. Sembra ci fosse anche pericolo di fuga.

Firenze, giallo delle valigie:
arrestata l’ex fidanzata del figlio

Svolta nel giallo delle valigie a Firenze: i carabinieri del reparto operativo al comando del colonnello Carmine Rosciano, hanno arrestato Elona Kalesha, con precedenti di polizia per furto e truffa, albanese di 36 anni, ex fidanzata di Taulant, il figlio della coppia dei coniugi uccisi, Sheptim e Teuta Pasho, i cui resti sono stati trovati in quattro valigie in un campo vicino al carcere di Sollicciano, nelle settimane scorse.

La donna è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi.
Tra gli elementi dell’accusa il fatto che la donna sia stata l’ultima ad aver visto la coppia il primo novembre.
Carabinieri e procura stanno ora cercando eventuali sospettati del duplice delitto e stanno verificando anche la posizione del figlio della coppia Taulant.
Il movente del delitto potrebbe essere maturato per una storia legata a un «tesoretto» di 40-50 mila euro del figlio che Shpetim e Teuta custodivano.

Su quel mezzo — di colore grigio e di proprietà di un suo amico — Taulant era assieme alla sua fidanzata: erano partiti assieme da Firenze.
Nella cittadina della Valdelsa — ricostruirono all’epoca i carabinieri della Stazione di Castelfiorentino — la coppia aveva raggiunto Vitore, la sorella di Taulant.
Tra i due ci fu un litigio per la scomparsa dei loro genitori.
Dal primo novembre, infatti, Shpetim Pasho, albanese di 54 anni, e la moglie Teuta, 52 anni, erano spariti.
E ora quel fatto di cinque anni fa è tornato d’attualità dopo che due settimane fa i loro corpi sono stati ritrovati in tre/quattro valigie abbandonate sulla Fi-Pi-Li, all’altezza di Sollicciano: lui ucciso con una coltellata, lei strangolata.

Quello che accadde quel giorno è interessante da ricostruire.

Cinque anni fa Taluant, il figlio della coppia, era uscito dal carcere il 2 novembre e non era ancora evaso dai domiciliari (come accade nel 2016 per poi finire all’estero: attualmente è in un carcere svizzero).

Il 15 novembre Taulant andò dalle sorelle, le prelevò dalle rispettive abitazioni e le portò in un bosco a Monte

Lo stesso giorno i carabinieri sentirono la fidanzata di Taulant: fu lei la prima a dire ai militari che le sorelle del suo fidanzato avevano un pessimo rapporto con i loro genitori e che la coppia di albanesi non aveva passato la notte del 31 ottobre nell’abitazione della figlia Vitore, che fino a quel momento — in sede di denuncia — aveva raccontato questo particolare.

Tre giorni dopo Vitore si presentò in caserma con un avvocato e ammise che alcuni particolari dovevano essere precisati: i suoi genitori erano andati via da casa sua il 30 ottobre e c’era una discussione con i suoi familiari che non accettavano una sua presunta relazione.

Ma precisò che loro avevano litigato con la fidanzata del figlio.

«Taulant deve scegliere: o la sua ragazza o noi», mise a verbale. «Non sono l’ultima persona che ha visto i genitori di Taulant», ha detto la ragazza, assistita dall’avvocato Federico Febbo.

Ma la scomparsa della coppia avvenne — questo è un dato ormai certo — proprio a Firenze.
Dove viveva Taulant con lei.

Omicidio di Shpetim e Teuta Pasho: fermata Elona Kalesha

Svolta nelle indagini sul duplice omicidio della coppia di albanesi scomparsi nel 2015.
I resti di Shpetim e Teuta Pasho sono stati trovati in valigie a Firenze. Per il delitto è stata fermata una donna.
I Carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo del Pm a carico della fidanzata del figlio della coppia, Elona Kalesha, albanese di 36 anni.
La donna all’epoca della sparizione dei due, era la sua convivente.

In base al decreto di fermo disposto dal Pm Ornella Galeotti la trentenne Elona Kalesha è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi.
La donna è stata arrestata a Firenze.
Quando nel novembre 2015 scomparvero Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni.

Nel novembre del 2015, quando la coppia di coniugi albanesi scomparve nel nulla, Elona Kalesha conviveva con il loro figlio Taulant in un appartamento in via del Pantano a Firenze, non distante dal carcere di Sollicciano dove il compagno era detenuto per reati di droga.

Taulant Pasho, 33 anni, uscì dalla casa circondariale fiorentina lo stesso giorno in cui si persero le tracce dei suoi genitori.

L’uomo venne nuovamente arrestato per traffico di stupefacenti nel giugno del 2016, quando venne trovato in possesso di oltre 6 kg di marijuana occultati nel garage dell’abitazione di via del Pantano, ma nell’ottobre dello stesso anno evase dai domiciliari.

Nei giorni scorsi gli investigatori, con la collaborazione dell’Interpol, hanno scoperto che attualmente è detenuto in un carcere in Svizzera perché accusato di furto con scasso.

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