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BARDI RISCHIA DI FARE LA FINE DI PITTELLA

Il Gup di Potenza ha rinviato a giudizio l’ex governatore e la sua Giunta per la nomina di Maglietta da Dg a commissario del San Carlo. Il Gen. ha fatto oggi la stessa cosa con Spera, ma al contrario

Se la storia ci insegna qualcosa è che in Basilicata la storia non insegna niente.

L’ex governatore della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e tutti i suoi ex assessori (Flavia Franconi, Luca Braia, Carmine Miranda Castelgrande, Roberto Cifarelli e Francesco Pietrantuono), è stato rinviato a giudizio dal Gup di Potenza. Prima udienza del dibattimento il prossimo 25 marzo.

L’accusa e’ praticamente speculare a ciò che oggi Bardi ha fatto con la sua Giunta. Quella del cambiamento. Ma vediamo il perché.

I FATTI

Secondo la Pm Valaori, Pittella e la sua Giunta, compresi anche i Dg della presidenza e della sanità (rispettivamente Vito Marsico e Donato Pafundi), avrebbero concorso tra loro in abuso d’ufficio per la nomina di Rocco Maglietta nel gennaio 2018 a commissario dell’ospedale San Carlo di Potenza scaduti i tre anni da Dg sempre dell’Aor lucana. Tesi sulla quale il Gup ha ravvisato sussistere il fumus per andare a processo perché l’incarico sarebbe stato frutto di una scorciatoia illegittima per permettere a Maglietta, anche egli a giudizio, di restare alla guida dell’azienda ospedaliera per ancora un anno circa.

LE ANALOGIE CON LA NOMINA DI SPERA FATTA DA BARDI

Il procedimento che ha portato oggi ai rinvii a giudizio è nato da una denuncia del segretario della Cgil, Angelo Summa.
La Procura sostiene che la delibera di nomina a commissario del San Carlo avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Rocco Maglietta prolungato come commissario essendo scaduti i 3 anni da Dg, un escamotage.

Un escamotage che pare abbia seguito la Giunta Bardi, con la formula inversa.
L’altro giorno – infatti – il commissario Spera e’ stato nominato Dg proprio del San Carlo, dopo averlo guidato nei mesi scorsi come commissario. E, come matematica insegna: “cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia”.
Anche Spera starà in carica per più del tempo necessario. Anche perché pare che Antonio Ferrara, responsabile dell’ufficio legislativo del governatore Bardi, nonché segretario che ha sottoscritto la delibera di Giunta, pare abbia sostenuto che la nomina a Dg del San Carlo a Spera si sia resa necessaria a seguito di una sentenza del Tar. Quella che aveva dichiarato decaduto il Dg Barresi (sentenza tra l’altro oggetto di appello in corso davanti al Consiglio di Stato).
Ma la sentenza – che oggi la Giunta, su parere di Ferrara, dice di aver attuato con la nomina di Spera a Dg – è la stessa che mesi fa determinò la decadenza di Barresi e la nomina proprio di Spera a commissario del San Carlo. Stante così le cose, perché Spera quattro mesi fa non fu nominato direttamente Dg?
Appare evidente che anche in questo caso, come per quello di Maglietta, Spera sarà in carica per più del tempo necessario, con un ulteriore potenzialmente indebito arricchimento, senza una apparente, logica e fattuale motivazione.

Denuncerà anche questo la Cgil? Per logica la risposta dovrebbe essere sì. Ma chi di Speranza vive, si dice, che di speranza muoia.
Non spetta però a queste colonne sostituirsi al lavoro di chi di competenza. A noi tocca raccontare i fatti. Quelli che sono avvenuti e quelli che certamente siamo sicuri avverranno.

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