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MOLLICA: CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI ANGELO SANTARSIERE

“Con la scomparsa di Angelo Santarsiere, la Basilicata perde uno dei suoi figli, una persona dall’inestimabile valore umano che, come tanti connazionali, è stato costretto, nel lontano 1949 ad abbandonare la terra natia, Forenza,  con la speranza che una terra lontana, l’Argentina, potesse  migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro”

“Con la scomparsa di Angelo Santarsiere, la Basilicata perde uno dei suoi figli, una persona dall’inestimabile valore umano che, come tanti connazionali, è stato costretto, nel lontano 1949 ad abbandonare la terra natia, Forenza,  con la speranza che una terra lontana, l’Argentina, potesse  migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro. Un concittadino esemplare, Angelo, che, pur integrandosi appieno nella comunità argentina ha rappresentato e conservato il suo “essere Lucano”, partecipando attivamente all’Associazionismo dei Lucani in Argentina: prova inconfutabile dell’indissolubilità del legame con la propria regione.  “Così l’ex Presidente del Consiglio regionale e della Commissione dei Lucani nel mondo,  Francesco Mollica, commenta la notizia della morte di Angelo  Santarsiere . “Un grande uomo che ho avuto l’onore di conoscere- continua Mollica –  e che incarna fedelmente  cio’ che affermava Leonardo Sinisgalli : “Lucano si nasce e si resta”!  A tal proposito una frase mi ritorna in mente prepotentemente, me la disse in occasione di un incontro conviviale a Buenos Aires e mi ha toccato profondamente:  “  Mi sento sia Lucano che Argentino: Lucano perché è la mia terra , dove ci sono le mie origini,  i miei cari e rappresenta un  legame che non si spezzerà mai. L’Argentina, terra a cui sono grato per avermi accolto nel momento del bisogno e mi ha  permesso di  realizzare i sogni perduti.” E mentre lo diceva mostrava la  fierezza di aver contribuito,  con  altri emigrati lucani e italiani,    al  suo progresso sociale.   In questo momento – conclude Mollica –   esprimo  il più profondo cordoglio,  stringendomi al dolore della famiglia ed in particolare del figlio Vito, già presidente della Federazione ed attualmente componente dell’esecutivo della Commissione dei lucani nel mondo.  che  sulle orme del padre continua a rappresentarci  con  la  stessa  dignità e forza che solo un lucano può manifestare.

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