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SEGNALI LUCANI NOTTURNI TRA ANIME IN PENA

Lettere lucane

Chissà quanti, abitando in piccoli paesi o nelle campagne, si svegliano nel cuore della notte e, non riuscendo più a dormire, decidono di uscire furtivamente di casa, per inoltrarsi in qualche strada secondaria o per una mulattiera. È facile perdersi in Lucania, è una terra piena di stradine nascoste e di boschi – se esci nel cuore della notte, in un attimo sei inghiottito, e nessuno più ti vede. L’ora che più temo della notte è quella che definisco “l’ora del lupo” – grosso modo intorno alle tre e mezza. Oggi i risvegli a quest’ora li vivo con maggiore serenità, ma un tempo mi devastavano di spavento e d’angoscia. Ieri notte – anche perché ho deciso di non fumare più, e quindi dormo male – mi sono svegliato proprio all’”ora del lupo” e, non avendo nessuna voglia di leggere, mi sono vestito per andare a camminare a via del Mandrione, che è una strada romana defilata, e in parte chiusa al traffico. Mentre camminavo vedevo “con gli occhi della mente” scene immaginarie di lucani che camminavano proprio come me – immersi nell’aria fresca della notte – per campi e vallate – ma quando in passato l’ho fatto, ho avuto timore, perché casa mia è in un bosco, e un bosco, di notte, fa sempre paura. Ieri notte, dunque, camminavo pensando agli inquieti camminatori notturni della Basilicata e, mentre camminavo – stordito dall’ora, dall’astinenza, dalle fantasticherie, ecc. –, vidi camminare a pochi metri da me una bellissima volpe, nemmeno tanto piccola, ma anzi grande, una volpe che lì per lì mi spaventò, ma che poi si rivelò mansueta, anche se la tenni a distanza. Come c’era arrivata, a via del Mandrione? Me lo chiesi dopo qualche secondo, quando iniziai a fantasticare sul fatto che quell’apparizione inaspettata poteva essere un saluto, una strizzata d’occhio, un assurdo segnale notturno tra anime lucane in pena.

diconsoli@lecronache.info

 

 

 

 

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