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IL TAR SMASCHERA IL COPIA E INCOLLA DI BARDI

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Quando il presidente del Tar Basilicata, Fabio Donadono, a seguito del ricorso di alcuni genitori contro l’ordinanza presidenziale di chiusura delle scuole, ha chiesto alla Regione di trasmettere entro le ore dodici di ieri i dati epidemiologici non immaginava d’incappare nel lungo festivo napoletano che Vito Bardi e i suoi dirigenti fiduciari si sono comodamente concessi, provvedendo a farlo con il solito ritardo con cui si sono subito contraddistinti su ogni cosa, tranne naturalmente che per l’aumento faraonico dei loro stipendi, già oggetto dei cipigli investigativi della Corte dei Conti. Eppure al di là della data del riesame, il decreto del Tar smaschera il copia e incolla con cui molte delle ordinanze sono state scritte ed in ragione delle quali l’anziano governatore ha riscosso ironie e sberleffi d’ogni tipo ora quando ha spostato il comune di Genzano in provincia di Pistoia ora quando, come in una seduta spiritica, ha materializzato dal nulla l’aeroporto. Così è avvenuto anche per l’ordinanza dei lucchetti alla scuola dove il giudice amministrativo ha ritenuto le circostanze e le considerazioni idonee “anche se probabilmente non tipiche e particolari” del sistema scolastico della Basilicata. Canta Lucio Battisti:“fu come copiare di nascosto, fu come soffiare sul fuoco”.

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