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È BUFERA SULLA CHIUSURA DELLE SCUOLE: VOLANO STRACCI TRA LEONE E ADDUCE

Intanto il dott. Barile che aveva commentato negativamente la scelta di Bardi non farebbe più parte della Taskforce

POTENZA. Il commento del dotto Barile, membro della Task force regionale sul Covid, che definiva «sbagliata» l’ordinanza con cui si chiudevano le scuole in Basilicata non è andata giù al presidente della Regione Vito Bardi. Per tutta la giornata di ieri nei palazzi regionali si è rincorsa la notizia del defenestramento di Barile della Tak Force. La conferma si troverebbe anche nel chiarimento che Bardi ha voluto fare in seguito alla sua ordinanza, specificando che: «La decisione, in questo momento necessaria, servirà a diminuire la diffusione del virus e la conseguente pressione sulle strutture ospedaliere lucane.

Sulla base del monitoraggio condotto dalla task force regionale nel periodo che va dal 24 settembre, ovvero dall’avvio delle attività scolastiche, fino allo scorso 12 novembre, abbiamo registrato incrementi percentuali significativi di casi positivi: del 261,90 per cento per le fasce di età della scuola primaria, del 173,17 per cento per quelle della secondaria di I grado e del 237,14 per cento per quelle della secondaria di II grado».

«Ho adottato questo provvedimento anche dopo aver sentito il parere dell’Anci e di tutte le componenti dell’unità di crisi -ha aggiunto Bardi-. Al netto delle critiche costruttive, delle polemiche strumentali, delle possibili diversità di visione sulle azioni da mettere in campo per contrastare l’epidemia, chi ricopre un ruolo di governo, dopo aver condiviso e valutato ogni aspetto con tutti gli attori coinvolti, deve prendere una decisione. E assumendomene la piena responsabilità politica, con l’ultima ordinanza ho scelto di far prevalere l’interesse pubblico». Bardi ha voluto provare così a mettere la parola fine a un dibattito che si è trascinato per tutto il giorno e che purtroppo non ha avuto l’esito da lui sperato. Se dal dottor Barile non è giunta alcuna nuova notizia e presa di distanza dalla scelta del governatore a fare ulteriore chiarezza ci ha pensato il coordinatore della Task force Esposito che alla Tg3 ha dichiarato che «Barile non era presente alla riunione e che ci siamo meravigliati delle sue parole».

Alle parole di Esposito nessuna replica. A mantenere acceso il dibattito ci hanno pensato l’Anci e l’assessore alla Sanità Rocco Leone. L’Associazione dei comuni lucani si è detta contraria alla chiusura delle scuole: «Tutti gli impegni assunti dalla Regione nelle settimane scorse sono stati disattesi: mappatura del personale della scuola e somministrazione di tamponi rapidi per tenere sotto controllo la situazione. Ciononostante abbiamo comunicato al Presidente Bardi che una decisione diversa da quanto da noi auspicato non avrebbe costituito il terreno di scontro». A replicare al comunicato molto critico dell’Anci ci ha pensato l’assessore Leone che ha scritto: «L’Anci si è detta favorevole al provvedimento di chiusura delle scuole e pronta a sostenerne la necessità in ogni sede. A distanza di meno di 24 ore registriamo un passo indietro dell’organismo che non comprendiamo visto l’atteggiamento di Adduce.

Se l’Anci non si ritiene più tutelata dal proprio rappresentante, risolvesse il problema al proprio interno». Adduce chiarisce che non vuole lo scontro e che la Regione si era impegnata con test rapidi per evitare un lungo lock down. L’ordinanza di Bardi non piace neanche al sottosegretario 5Stelle Liuzzi: «La sanità lucana sta vivendo un momento di crisi -scrive. Sarebbe stato più opportuno riflettere su questo che fare una ordinanza che mette in crisi intere famiglie». Ancora critiche da diversi esponenti regionali. Infine, arriva al Ministro Azzolina una lettera appello sottoscritta da oltre 5mila lucani che chiedono il ritorno dei bambini in classe.

 

 

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