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AUTOBUS IN PANNE: “FERRONE, DI MALE IN PEGGIO”

“Ancora una volta a pagare le conseguenze sono i lavoratori. Il problema persiste da anni”

Sempre più complicata la situazione trasporti FCA sulla tratta Bella-San Nicola di Melfi. Nella serata di martedì infatti «per l’ennesima volta l’autobus della ditta Moretti si è fermato causa guasto, rimanendo gli operai in strada in attesa di un autobus sostitutivo. Ancora una volta a pagare le conseguenze sono i lavoratori. Il problema persiste da anni ma pare –dichiara Ferrone- che la ditta stia approfittando di questo periodo delicato che stiamo attraversando, momento in cui i riflettori sono concentrati su altro. Tanti sono i problemi da attenzionare, verificare, risolvere». Le immagini che ci giungono mostrano gli operai in strada, manutenzioni fatte al volo sotto la luce delle torce dei cellulari.

«Gli Enti preposti, Provincia e Regione non possono fare finta di nulla, di mezzo c’è la vita delle persone, di padri e madri di famiglia che nonostante la paura sono costretti ad utilizzare mezzi pubblici per recarsi a lavoro. Provincia e Regione – insiste l’Assessore– hanno il dovere di controllare, perché accade tutto questo. La domanda nasce spontanea: i mezzi hanno la revisione regolare? Se si chi li ha revisionati? Sono talmente obsoleti che non ci vuole un tecnico specializzato per dire che non sono in condizioni di transitare. Si tratta di rottami». Non si tratta del primo appello che Ferrone lancia dalle colonne di Cronache.

«Provincia e Regione sono corresponsabili di tutto questo -asserisce ancora l’amministratore che sta seguendo da vicino le vicissitudini di questi lavoratori pendolari- Li invito ad intervenire con celerità affinché si risolva il problema. Qualche giorno fa ho espresso una soluzione sui trasporti. Provvedere all’acquisto di nuovi mezzi per sopperire all’emergenza e per addivenire ad un nuovo parco mezzi. Credo sia arrivato il momento. La Regione faccia sua la mia proposta. I lavoratori non possono più vivere nel disagio, nella precarietà e nella sofferenza quotidiana».

 

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