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Decreto Ristori, testo in Gazzetta Ufficiale. Cosa prevede?

Il decreto con tutte le novità al suo interno entra in vigore a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: quindi il 29 ottobre 2020. Per l’erogazione dei benefici, però, si dovrà attendere la prima metà di novembre

Pubblicato in Gazzetta il testo ufficiale del decreto Ristori: 5 miliardi per contributi a fondo perduto, cassa integrazione e indennizzi alle categorie più colpite.

Tutte le misure.

L’emanazione del decreto Ristori è stata celere: il testo pdf definitivo è già in Gazzetta Ufficiale, come aveva assicurato il premier Conte. Prevede lo stanziamento di 5 miliardi di euro per imprese, partite Iva, ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri e discoteche, le categorie colpite dall’ultimo DPCM.

Aiuti, bonus e indennizzi saranno erogati a partire dal 15 novembre direttamente sul conto corrente dei beneficiari e, per coloro che hanno già avuto gli aiuti dei precedenti decreti, non servirà fare una nuova domanda.

In questa guida, tutte le principali misure del decreto legge Ristori elencate e spiegate.

DECRETO RISTORI: TESTO E MISURE PREVISTE
Decreto Ristori: testo pdf in Gazzetta Ufficiale

Ecco il testo integrale del nuovo decreto legge. Si tratta di 35 articoli, dedicati alle misure a sostegno del lavoro dipendente, dell’imprenditoria e dei settori colpiti dalle chiusure imposte per far fronte all’emergenza Covid-19.

Decreto Ristori, testo definitivo pdf pubblicato in Gazzetta Ufficiale
DECRETO-LEGGE 28 ottobre 2020, n. 137

Contributi a fondo perduto

I contributi a fondo perduto sono il “cuore” del decreto Ristori per il quale vengono stanziati le risorse maggiori: circa la metà dei 5 miliardi di euro totali.
Il Governo Conte ha scelto di suddividere i beneficiari per categorie e, in base all’attività, il contributo varia dal 100% al 400%, fino ad un massimo di 150.000 euro.

I contributi a fondo perduto sono previsti nella misura del:

  • 100% per gelaterie, pasticcerie e bar senza cucina;
  • 150% per ristorazione, aziende agricole e strutture alberghiere;
  • 200% per catering, piscine, palestre, teatri e cinema;
  • 400% per discoteche, sale da ballo e simili.
Rata IMU cancellata

In arrivo la cancellazione della seconda rata dell’IMU, da pagare entro il 16 dicembre 2020. Questa è eliminata per tutti i soggetti economici colpiti dal DPCM 25 ottobre: ristoratori, gestori di cinema, teatri, palestre, piscine e altre attività per le quali è imposta la chiusura totale o anticipata alle 18.00.

Sospesi i pignoramenti prima casa

Le procedure esecutive per pignoramento dell’immobile destinato a prima casa sono sospese per 6 mesi a partire dall’entrata in vigore del dl Ristori, quindi fino al 29 maggio 2021.

Credito d’imposta per affitti commerciali

Nel testo definitivo del decreto c’è il credito d’imposta sugli affitti commerciali al 60%. Il beneficio interessa i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Possono beneficiarne le attività danneggiate indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente.

Il credito sarà cedibile al proprietario dell’immobile locato.

Bonus affitto, come funziona il credito d’imposta del 60%? Il decreto agosto estende e modifica nuovamente le regole alla base dell’agevolazione, rivolta ai titolari di partita IVA danneggiati dal Covid-19.

Il credito d’imposta del 60% per le imprese, riconosciuto per marzo, aprile e maggio 2020, è stato esteso di un’ulteriore mensilità per la generalità delle partite IVA.

Nella legge di conversione del decreto agosto, approvata in Senato ed ora in attesa del voto definitivo da parte della Camera, l’agevolazione viene invece estesa fino al mese di dicembre 2020 per le strutture turistiche stagionali.

Condizione fondamentale per fruire del credito d’imposta sui canoni di locazione resta l’aver subito una diminuzione di fatturato o corrispettivi pari almeno al 50% rispetto al mese per il quale si intende fruire del bonus affitto, e non superare il limite di 5 milioni di euro di ricavi nel 2019.

Il limite di ricavi non dovrà essere considerato ai fini dell’accesso al bonus sull’affitto per le strutture termali, così come già previsto per alberghi, agriturismi, agenzie viaggio e tour operator.

Proroga cassa integrazione

I datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica possono fare domanda per la concessione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga per una durata massima di ulteriori 6 settimane. Queste devono essere collocate nel periodo compreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021.

Per quanto riguarda la scadenza, l’articolo 12 del dl Ristoro recita: 

Le domande di accesso ai trattamenti di cui al presente articolo devono essere inoltrate all’Inps, a pena di decadenza, entro la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

Cassa integrazione: 6 settimane in arrivo con il decreto Ristori in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi 29 ottobre, nato per garantire un sostegno a lavoratori e imprese a seguito delle ulteriori restrizioni introdotte dal governo con il DPCM del 24 ottobre.

Le 6 settimane di cassa integrazione del decreto Ristori possono essere fruite a partire dal 16 novembre e fino al 31 gennaio 2021. Molte aziende termineranno infatti le 18 settimane del decreto Agosto proprio a metà novembre.

Anche il blocco dei licenziamenti continua ad andare di pari passo alla cassa integrazione pertanto è prorogato anch’esso fino al 31 gennaio 2021.

In alternativa alla cassa integrazione è riconosciuto l’esonero contributivo per 4 ulteriori settimane come già previsto dal decreto Agosto.

Le 6 settimane di cassa integrazione del decreto Ristori vanno ad accompagnare le aziende che terminano quelle del dl Agosto fino alla fine dell’anno e anche oltre. Altre settimane poi dovrebbero essere previste con la Legge di Bilancio 2021.

Proroga 770

Prorogato il termine per la presentazione del modello 770 relativo all’anno d’imposta 2019: il termine ultimo diventa il 10 dicembre 2020.

Indennità per i lavoratori stagionali del turismo, stabilimenti termali e spettacolo

Confermato il bonus una tantum pari a 1000 euro per coloro che ne hanno già beneficiato. L’indennità di 1000 euro è riconosciuta ai lavoratori dipendenti e autonomi che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il rapporto di lavoro, individuati nei seguenti:

  • lavoratori dipendenti stagionali – anche appartenenti a settori diversi dal turismo e degli stabilimenti termali – che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
  • lavoratori intermittenti che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020;
  • lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del presente decreto siano stati titolari di contratti autonomi occasionali e che non abbiano un contratto in essere;
  • incaricati alle vendite a domicilio.
Reddito di emergenza 

Per coloro che ne hanno già beneficiato nei mesi passati, il dl Ristori conferma il reddito di emergenza per altre due mensilità. Il valore del beneficio è di 800 euro per i mesi di novembre e dicembre.

Reddito di emergenza: in arrivo due mensilità con il decreto Ristori che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi 29 ottobre 2020.

Il decreto Ristori introduce le nuove quote di novembre e dicembre di reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà e che va da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 800 euro (840 se nel nucleo familiare è presente un disabile).

Il decreto Ristori ha previsto anche aiuti per le imprese con cassa integrazione e la proroga del blocco dei licenziamenti.

Le due mensilità del reddito di emergenzaspettano anche a coloro che sono già stati beneficiari della quota del decreto Agosto. Non è chiaro leggendo il testo del decreto Ristori se il reddito di emergenza in tal senso spetti anche a coloro che hanno ottenuto le mensilità del decreto Rilancio cui è stata riconosciuta anche la terza.

Reddito di emergenza per due mensilità: a chi spetta

Il reddito di emergenza anche detto REM per due mensilità ulteriori introdotte dal decreto Ristori spetta, come si legge nel comunicato del Consiglio dei Ministri “A tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio.”

Esonero contributi previdenziali

Per i lavoratori colpiti dalle prestazioni dell’ultimo DPCM sono sospesi i termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria relativi al mese di novembre 2020. Il versamento dei contributi obbligatori è dovuto entro il 16 marzo 2021 senza applicazione di more o interessi in un’unica soluzione o, in alternativa, in 4 rate al massimo.

Filiera agricola, della pesca e dell’acquacoltura

Il decreto stanzia 100 milioni di euro per il 2020 da destinare ai contributi a fondo perduto al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte dal DPCM 25 ottobre. I contributi a fondo perduto sono riconosciuti a favore delle imprese operanti nelle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Indennità per lo sport

Il settore sportivo, specie dilettantistico, è tra i più colpiti dalla seconda ondata. Palestre e piscine sono chiuse e gli sport che si possono ancora praticare sono notevolmente ridotti. Il dl Ristori riconosce un’indennità ulteriore per coloro che lavorano con lo sport ed hanno già ricevuto le indennità di 600 euro stabilite dal Cura Italia e poi dal dl Rilancio. L’importo del beneficio è aumentato a 800 euro.
Inoltre il decreto istituisce un apposito Fondo con 50 milioni di euro per il 2020da destinare alle società sportive dilettantistiche danneggiate dalla riduzione o chiusura totale delle attività.

Pacchetto Giustizia

Ci sono anche tante novità riguardo il comparto Giustizia, in particolare misure per scongiurare nuovi contagi nei palazzi di Giustizia. Le maggiori novità riguardano l’implementazione del deposito di atti e documenti via PEC, l’accesso agli atti da remoto e la possibilità di procedere a divorzio e separazione senza comparizione delle parti.

Non solo indennizzi alle imprese e cassa integrazione, il decreto Ristori prevede anche un corposo “pacchetto Giustizia”per far fronte alle conseguenze dell’emergenza nelle aule di tribunale. Ecco, allora, diversi articoli (dal 22 al 27 del testo ufficiale) rivolti a magistrati, avvocati e operatori giuridici in generale per scongiurare il diffondersi del virus nei palazzi di giustizia. 

Quando entra in vigore

Il decreto con tutte le novità al suo interno entra in vigore a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: quindi il 29 ottobre 2020.

Per l’erogazione dei benefici, però, si dovrà attendere la prima metà di novembre.

 

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