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UN DOLCE ROMPE IL “MURO DELL’ISOLAMENTO”

Pescopagano, gli organizzatori: «siamo andati per donare e abbiamo ricevuto emozioni e rispetto»


Un gesto di riconoscenza e vicinanza è stato espresso dal “Gruppo Pescopagano Eventi” a chi, in prima persona ha vissuto il Covid e l’emergenza sanitaria che ha colpito il paese.
Una escalation di positività aveva infatti coinvolto Pescopagano, fino a quando, grazie al lavoro di circoscrizione e mappatura della catena dei contagi, il propagarsi del virus è stato fermato, attestando i successivi bollettini dei tamponi a quota zero positivi.
«Tra le tante iniziative che il nostro Gruppo realizza per tenere viva la comunità e promuoverla vi è Podolica con la sua gastronomia -spiegano da Pescopagano- pertanto non potevamo esimerci dal realizzare un dolce di ricotta podolica locale, preparata appositamente dall’azienda zootecnica presente sul territorio. La nostra umile iniziativa ha portato tanta commozione a noi dell’associazione e a chi oggi è in quarantena nel nostro piccolo comune, dove venti giorni fa si era propagato un focolaio Covid, oggi fortunatamente sotto controllo. E proprio a chi vive la quarantena, e in primis alle nostre due dottoresse di famiglia (che sono anche madri e mogli) che di sicuro in questi giorni difficili non hanno il tempo di pensare a preparare un dolce, e ai ragazzi della locale Protezione Civile volontari che durante questa pandemia ci stanno mettendo anima e cuore, abbiamo pensato di preparare e regalare il dolce della domenica. Vogliamo inoltre che Pescopagano non sia ricordato solo come il “paese dei contagi”, ma anche come il paese della generosità, come da sempre si contraddistingue».

Un gesto che era iniziato in sordina, perché, raccontano ancora, «avevamo paura di essere fraintesi e far passare il nostro gesto per voglia di apparire, fino a quando a fine consegna delle torte, noi che eravamo andati per portare vicinanza, abbiamo ricevuto una lezione di vita. Il rispetto delle regole e della comunità che ha chi vive in quarantena è da elogiare. Per paura di contagiare gli altri, nei condomini non aprono la porta ed il pacchetto viene lasciato sull’uscio, fino a quando non sentono richiudere il portone principale. Le lacrime e la commozione di aver visto in un gesto così semplice “la rottura del muro dell’isolamento” è stata grande. Questo Covid di cui sappiamo tutto per evitarlo, quando ti colpisce (e non guarda in faccia nessuno) fa sì che si entri in un vortice psicologico che lascia il segno. Il nostro intento – si avvia a concludere il gruppo- era lasciare loro un pensiero in virtù della nostra vicinanza in questo momento “particolare”, in cui ci si sente isolati e si è sopraffatti dal senso di colpa, ma al termine della distribuzione delle torte ci siamo resi conto che siamo noi ad aver ricevuto un messaggio da tutti loro: commozione, rigore e rispetto nei confronti della nostra comunità! Insomma abbiamo ricevuto una lezione di vita, per questo abbiamo sentito doveroso rendere pubblico il nostro messaggio. Grazie! Grazie a voi e a chi sta in prima linea a gestire questa emergenza».

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