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BONUS COVID, GIUZIO IMBARAZZA FRATELLI D’ITALIA

Potenza, l’assessore al Bilancio ha mentito anche al segretario regionale Caiata

L’imbarazzo causato dall’assessore del Comune di Potenza Giuseppe Giuzio al partito della Meloni non è di quelli che si può smaltire 24 ore. La questione, come raccontato ieri, non verte solo e tanto sul fatto di aver preso per bene due volte il bonus (16 aprile e 16 giugno 2020) dalla Cassa nazionale forense (Giuzio è avvocato, quindi non aveva diritto a quello Inps ma a quello destinato agli avvocati). Ma nell’aver mentito a specifica domanda formulata dal partito a ogni singolo amministratore (comunale o regionale che sia): chi ha percepito bonus nel periodo dell’emergenza sanitaria? Menzogna che Giuzio ha spacciato anche agli elettori quando interrogato dalla stampa negò.

GIUZIO HA MENTITO ANCHE A CAIATA La fatidica domanda è stata fatta dal segretario regionale di FdI, Salvatore Caiata, a tutti gli esponenti del Comune di Potenza, dunque compreso l’assessore Giuzio, il quale – come fatto pubblicamente – avrebbe negato di aver percepito qualsiasi “aiuto” nell’emergenza sanitaria. E così se tutti gli altri esponenti pare abbiano risposto si e no, dando conto della veridicità dei fatti. Ma Cronache ieri ha smascherato la bugia di Giuzio. Cronache, a differenza di quanto affermato dall’assessore Giuzio, ha scoperto non uno, ma ben due pagamenti a suo favore dalla cassa forense: uno il 16 aprile del 2020 e l’altro il 16 giugno del 2020. Nella giornata di ieri letta la notizia i telefoni dei fratellini d’Italia sono diventati incandescenti. Salvatore Caiata pare si sia trovato tra le mani una patata bollente senza essere preparato, avendo in buona fede preso la risposta di Giuzio a sua specifica domanda come verità assoluta. Un po’ come elettori quando gli hanno creduto nelle scorse settimane. Ma è normale che un assessore, quello che tiene le casse del Comune, menta così spudoratamente? E a nulla valga la puerile spiegazione che sta facendo circolare circa il fatto che lui aveva capito che gli fosse stato chiesto del bonus Inps, perché in quanto avvocato, come la collega di Giunta, lui poteva chiedere e ottenere solo quello elargito dalla Cassa forense in quanto avvocato. Cosa farà ora il segretario Caiata? I vertici romani sarebbero già stati informati nella mattina di ieri dello scandalo scoppiato a livello locale, preoccupati e non poco della figuraccia. Cosa succederò ora? Caiata e la Meloni si faranno bastare le paradossali giustificazioni di Giuzio che a suo dire “non avrebbe capito la domanda” o prenderanno provvedimenti? anche perché, pure a voler far salva la buona fede, se l’assessore al Bilancio è così impreparato da non comprendere una domanda così semplice e afferente il suo campo di competenza, c’è poco da stare tranquilli sul suo operato in Comune.

LA RABBIA DEI CITTADINI Se a livello politico la situazione è decisamente più delicata e ha bisogno di tempi più ragionati per prendere una decisione il popolo potentino è andato dritto al sodo. In massa hanno chiesto: «Dimissioni immediate». La reazione non è spropositata considerato che solo qualche settimana fa i potentini hanno scopeto come altre due assessore hanno preso il bonus da 600euro: la leghista Patrizia Guma e Marika Padula del gruppo Idea. Ma se la prima è stata sincera (rimanendo per questo in carica)e la seconda altrettanto, ma sacrificata per esigenze di partito e non già per il caso bonus, la situazione di Giuzio è molto più grave. Lui ha mentito agli elettori. I cittadini offesi hanno manifestato la loro rabbia sui social. «Davvero uno schifo! – hanno tuonato i cittadini -. La cosa più vergognosa è che chi gestisce le economie pubbliche, abbia tenuto nascosta, in piena omertà la propria condizione, soprattutto mentre la collega di giunta veniva massacrata e messa alla porta! Queste sono le persone che continuano ad amministrare».

DA GIUZIO ZERO RISPOSTE Ci sarebbe piaciuto ascoltare la versione dei fatti direttamente dall’assessore al Bilancio ma il silenzio pare sia stata l’unica indicazione pervenuta dai vertici del partito. Ne prendiamo atto, tocca ai cittadini giudicare i politici e a noi, solo, riportare i fatti. Ed è quello che abbiamo fatto, contestualizzando e rimarcando come in una corretta informazione lo stesso Giuzio fosse stato avvisato dalla stessa redazione per permettergli di dire la sua, prima ancora della pubblicazione dell’articolo, come dimostrano il registro chiamate e i messaggi WhatsApp. Dispiace però constatare che lo stesso rispetto non è giunto dall’altra parte. Non solo Giuzio non ha risposto alle diverse telefonate della redazione, preannunciate da messaggi. Ma ha finanche declinato la cortese richiesta di intercessione che membri del suo stesso partito, e a lui molto vicini, gli hanno fatto. Giuzio, prima della pubblicazione dell’articolo era stato avvisato anche dai suoi. Ma ha ritenuto comunque di restare in silenzio, evidentemente in difficoltà. Di questo ci spiace, ma come al solito la stampa fa il suo dovere raccontando i fatti, nel caso di Giuzio anche con l’accortezza, mai scontata, di dargli diritto di difesa ancor prima dell’uscita dell’articolo.

INTANTO L’OPPOSIZIONE INSORGE Con un lungo comunicato dei consiglieri di opposizione al Comune di Potenza, mettono in discussione punto dopo punto le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio Giuseppe Giuzio, tanto per la gestione del Comune quanto per quella delle casse comunali. Senza mezzi termini i consiglieri di opposizione criticano aspramente la Giunta Guarente denunciando come «dopo un anno e mezzo di mandato, brancola ancora nel buio senza uno straccio di visione amministrativa e soffrendo l’incapacità di risolvere i problemi quotidiani delle persone». Non solo, l’opposizione punta il dito contro l’assessore Giuzio anche sul caso Bonus: «Non è che per caso, quando si parla di “improvvisazione amministrativa” ci si riferisce a sè stessi? O magari, improvvisazione a parte, forse bisognerebbe parlare di mancanza di trasparenza, dal momento che lei continua a negare ai suoi elettori perfino di aver percepito il bonus Covid». La mancanza di trasparenza si riferisce senza ombra di dubbio alla negazione da parte di Giuzio di aver percepito bonus Covid in questi mesi, per poi essere smentito da due tranche di pagamento del bonus della cassa Forense.

Ferdinando Moliterni

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