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GIUZIO HA NEGATO AGLI ELETTORI

L’assessore al Comune di Potenza come Cicala, disse di non aver chiesto il bonus, ma i pagamenti risultano

Continuano a sbucare in tutta Italia i nomi dei politici beneficiari dei diversi bonus erogati per l’emergenza covid e, con questi, fioccano anche i mea culpa, le spiegazioni, i distinguo, le difese e le restituzioni. La Basilicata non è stata immune da colpi di scena sui vari esempi di erogazioni per agevolare le fasce dei diversi beneficiari a cui gli stessi politici locali hanno attinto.

NON È UNA QUESTIONE DI BONUS SÌ O BONUS NO, MA PERCHÉ NON DIRE LA VERITÀ?
Non ci ha mai appassionato la questione del bonus Inps ovvero quello della cassa nazionale forense nel caso degli avvocati. Soprattutto se i protagonisti sono consiglieri o assessori comunali e non regionali o parlamentari. Ma quello che invece è moralmente deprecabile è mentire ai propri elettori. Per questo ci siamo concentrati sul caso di Cicala che si fece un bonus comunale per auto assegnarlo a lui e alla sua famiglia con il presidente del Consiglio regionale Carmine che disse di non averlo percepito nè lui nè partita iva a lui riconducibile, salvo poi scoprire che aveva mentito. Ecco perché non ci ha appassionato approfondire per esempio i casi degli assessori Guma e l’ex Padula (per cui il polverone sollevato dalla questione le è costato anche il posto in Giunta) del Comune di Potenza. Ma c’è stato un caso che ci ha incuriosito come quello di Cicala. Quello dell’assessore al bilancio Giuseppe Giuzio, un altro che, accusatio non petita accusatio manifesta, si è subito prodigato nel dichiarare che lui il bonus non l’aveva preso. E perché? Certamente non ha preso quello Inps, essendo lui appartenente alla cassa nazionale forense, in quanto avvocato. Approfondendo abbiamo così scoperto che risultano, a differenza di quanto affermato dall’assessore Giuzio, non uno, ma ben due pagamenti a suo favore dalla cassa: uno il 16 aprile del 2020 e l’altro il 16 giugno del 2020.

LA MANCATE SPIEGAZIONI DELL’ASSESSORE
Per estrema correttezza nei due giorni precedenti la stampa abbiamo provato a contattare l’assessore per raccogliere la sua versione dei fatti. Ma non siamo riusciti ad avere da lui risposta. Pare che soprattutto la domenica non rispondo a nessuno. Allora abbiamo dovuto approfondire diversamente. E manco a farlo apposta abbiamo scoperto un’altra cosa. Quando nel gruppo della maggioranza che governa la città di Potenza fu chiesto se c’era qualcuno che aveva preso il bonus covid solo in tre non risposero di no e furono proprio Guma, Padula e… Giuzio. Due indizi, dice il detto, fanno una prova. Due pagamenti da 600 € dalla cassa forense e proprio come la Guma e la Padula, Giuzio è stato l’unico che nel gruppo di WhatsApp non ha risposto sul non aver preso contributi per l’emergenza coronavirus.

DIO NON PAGA IL SABATO, GIUZIO NON RISPONDE LA DOMENICA
Ma c’è di più, come dicevamo in incipit del pezzo, la questione del bonus ci appassiona poco. Ciò che ci ha passione che riteniamo non possa essere digeribile e che non si dica la verità ai propri elettori. Soprattutto, come nel caso di Cicala, se sei l’organo super partes per antonomasia, cioè il presidente del Consiglio regionale. Alla stessa stregua deve considerarsi un ruolo delicato come quello dell’assessore al bilancio del Comune capoluogo. Se ha preso il bonus perché mentire ai propri cittadini? Domande che avremmo voluto rivolgere a Giuzio, anche per dare a lui la possibilità di chiarire, perché noi abbiamo la certezza che i pagamenti siano stati fatti.
Sarebbe dovuto essere Giuzio a darci la sua versione. Celebre è il film Dio non paga il sabato, da noi Giuzio non risponde la domenica.

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