UN SISTEMA SANITARIO CHE PENSA SOLO AL COVID-19
Lettere lucane
Dicono che la nostra Sanità funzioni a meraviglia. Non è vero, è una bugia. Una bugia che sanno bene quanti hanno malattie croniche, quanti attendono di fare una visita specialistica, quanti hanno patologie oncologiche, quanti hanno avuto infarti e ictus. Chi non si ammala gravemente di coronavirus ha una sola speranza, in questo periodo: non ammalarsi. O che una malattia pregressa rallenti spontaneamente. La verità è che chi ha una malattia in questo periodo o ha bisogno di una risposta rapida è costretto a rivolgersi alla sanità privata. Tutte le risorse dei sanitari sono assorbite dall’emergenza Covid-19, ma quando si ha una sintomatologia riconducibile a questa patologia, per fare un tampone bisogna fare una trafila sfiancante, al punto che ci si chiede come mai, dopo otto mesi, questo “straordinario” sistema sanitario non abbia ancora pensato a come fare tamponi rapidi al maggior numero di persone possibili. Purtroppo questa è l’epoca degli auto-complimenti: tutto funziona meravigliosamente. Ma l’unica cosa che sta davvero funzionando è ordinare di mettersi la mascherina e di lavarsi le mani con il sapone. Dico tutto questo con rabbia, perché so che le persone stanno morendo silenziosamente d’incuria, d’inedia, d’abbandono sanitario, di rinuncia, di rassegnazione, perché ci sono liste d’attesa assurde. E so che queste morti sono di gran lunga superiori a quelle da Covid-19, anche se sono difficilmente quantificabili, perché la rinuncia non la rivela nessuna tac. Ma siccome non ho voglia di polemizzare con questo costoso e pachidermico carrozzone pubblico, posso solo augurare a tutti noi di non ammalarci in questo periodo, e di avere stili di vita più sani: mangiare bene, non fumare, fare attività sportiva, non bere alcolici, prendere vitamine. Affinché Dio ci aiuti – se non ci ammaliamo di Covid-19 – impariamo ad aiutarci da soli.
