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LA SCOMPARSA DEL PD, IL PARTITO DEL POTERE

Lettere lucane

Ma che fine ha fatto il Pd in Basilicata? Che strano partito che è il Pd. Quando è al potere sforna assemblee, classi dirigenti e discussioni a volontà. Non appena perde il potere si eclissa, diventa impalpabile. A dimostrazione che a tenerlo in vita non è una sincera e robusta passione politica, ma il collante degli interessi e delle ambizioni personali. Oggi più che mai la Basilicata avrebbe bisogno di riflessioni serie e originali sul proprio futuro economico, sociale e culturale. E, nonostante il Governo regionale sia scialbo e ordinario, il Pd si è reso invisibile, senza proposte e senza idee. In attesa di cosa? Di tornare al potere. Di poter nuovamente decidere primariati e direzioni, finanziamenti e “cerchi magici”, con la speranza di ricreare quel “sistema Basilicata” che accontentava gli amici e comprava i nemici. In un momento di sbandamento come questo, il Pd dovrebbe dare un contributo contenutistico non solo di critica, ma di proposta, di visione, di progettualità alta. E invece vivacchia, perde tempo, ancora indugia in vecchie faide paesane o regionali. Dove sono finiti tutti quei dirigenti che stavano pazientemente in fila durante i congressi del Pd in attesa di un incarico, di un assessorato esterno, di uno straccio di nomina presso enti regionali o sub-regionali? Tutti liquefatti. E tutti che si guardano intorno per capire dove possono trovare agibilità politica per sopravvivere. Un tempo i dirigenti del Pd riempivano i giornali con interviste e interventi che immaginavano scenari futuro della Basilicata. Dov’è finita oggi quella grafomania? E perché un partito che ha guidato per un paio di decenni questa Regione non mette in campo idee, proposte e ragionamenti in un momento di sbandamento identitario e di visione come questo? Senza potere il Pd perde la parola? Senza cassaforte il Pd diventa improvvisamente stupido?


diconsoli@lecronache.info

 

 

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