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NAPOLI SI SCOPRE ANCHE TAROCCO

La Meloni scarica il consigliere di Potenza sulla frase «omofoba». Spunta anche il copia e incolla da un testo di Veneziani

La furia di Giorgia Meloni arriva fino a Potenza. Non poteva esimersi la leader di Fratelli d’Italia, dopo il polverone scoppiato a livello nazionale, di prendere posizione contro le affermazioni del capogruppo al Comune di Potenza Michele Napoli. L’occasione è stata l’intervista televisiva rilasciata a “Mattino Cinque” dove la leader di Fratelli d’Italia si è dovuta difendere da una rassegna insidiosa di domande di ogni genere, dall’omicidio di Willy a quello di Caivano. Fino ad arrivare al video divenuto ormai virale in tutta Italia dove Michele Napoli, durante l’intervento in Consiglio comunale per votare a favore della mozione contraria al disegno di legge contro l’omotransfobia (il ddl Zan-Scalfarotto), ha prodotto l’affondo discriminatorio sulla diversità sessuale: «L’omosessualità, diciamolo con chiarezza, così usciamo proprio dagli equivoci, è contronatura perché contraddice la legge naturale della vita, il diritto naturale, un diritto sacrosanto». Quello che ormai sta montando in questi giorni è un vero e proprio caso nazionale, dopo l’incursione di Cirrinà, Scalfarotto e Cillis arriva anche Canale Cinque. Così Giorgia Meloni senza fronzoli e giri diplomatici ha affermato in diretta Tv che «le affermazioni di Michele Napoli danneggiano il partito e che non rispecchiano il movimento e la sua linea politica ». Meloni scarica così Michele Napoli, rimasto già del tutto solo dopo che colleghi di partito, alleati e vari esponenti politici capita la gravità della situazione hanno immediatamente preso le distanze dal capogruppo di Fratelli d’Italia che ha provato in tutti i modi a scusarsi.. Le infelici espressioni, con pseudo successioni Darwiniane, non fanno altro che aumentare il livello di scontro, a livello regionale, in Fratelli d’Italia per la leadership, e che vede da un parte la posizione istituzionale dell’assessore regionale Gianni Rosa (fondatore del partito lucano) e dall’altra le file dei mal pancisti organizzati sotto la bandiera dell’ultimo arrivato, dopo il traghettamento dai cinque stelle, e subito ricompensato con la poltrona di segretario regionale, Salvatore Caiata. Si era visto in ogni caso, fin da subito, che le dichiarazioni di Napoli avrebbero alzato un polverone suscitando le reazioni del centrosinistra e il coinvolgimento delle associazioni che non hanno perso tempo a scendere in piazza a Potenza e chiedere non solo il ritiro della mozione contro il Ddl Zan ma anche le dimissioni di Napoli. Comunicati, interviste e manifestazioni che in soli due giorni hanno creato un grande eco mediatico e che avrebbero versato ulteriore benzina su un partito ancora alla prova della sua crescita, in termini di consensi in tutta Italia. A tutto questo, si aggiunge l’ulteriore caso che sta circolando insistentemente negli ambienti politici e soprattutto sui social di un plagio ispirato a un pezzo di attacco dell’editorialista del mondo culturale della destra Marcello Veneziani, che Michele Napoli avrebbe fatto suo per utilizzarlo come “arringa” in Consiglio Comunale. In molti sostengono che il discorso sia identico all’articolo, senza neanche una piccola rivisitazione personalistica. Il caso di “plagio” sarebbe una ulteriore aggravante a un caso già di per sè complicato. C’è, però, da giurare che ormai salita la temperatura politica il dibattito tra le varie correnti interne ai “fratellini” lucani sarà destinato ad aumentare. Aggravato anche dalle guerre di posizione che in ogni comunità locale al voto ha visto posizionare un candidato contro l’altro.

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