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UN SÌ PER SFIDUCIARE BARDI

Tacco&Spillo

E’ cosa ormai risaputa che tra poco meno di un mese l’Italia dovrà sciogliere l’enigma se la riduzione del numero dei parlamentari abbia l’effetto desiderato di aumentare finalmente la qualità della loro selezione e della loro efficienza e naturalmente mettere in salute le dissestate casse dello Stato o se si compia l’omicidio premeditato della rappresentanza dei territori. In Basilicata il governatore Vito Bardi, collezionatore d’incarichi istituzionali ed animato da ambizioni senili già di fine carriera vuole l’agognato seggio parlamentare ad ogni costo.

Con la solita spocchia neoborbonica ed al costo di cinquantamila euro di compensi legali si è beccato la figuraccia d’inammissibilità del ricorso costituzionale che ha promosso invece a gran voce. Eppure la posizione di forte contrarietà pubblica che ha assunto vale un rischio di credibilità e di sintonia con la comunità lucana di non poco conto. Se la Basilicata, com’è prevedibile faccia, anche guardando la significatività del lavoro messa in campo dai suoi eletti, farà una scelta di arrotondamento verso il basso della truppa parlamentare, dovrà prendere atto che non ha più la fiducia dei lucani e fare le valigie per Napoli!

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