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LA BASILICATA RIDOTTA AD UN ACRONIMO NAPOLETANO

Tacco&Spillo

L’annuncio sull’apertura delle scuole al ventiquattro settembre che con la solita enfasi paternalistica il presidente Vito Bardi ha lanciato dalle pagine de Il Mattino, quotidiano che per sua scelta territoriale non è presente nelle edicole della Basilicata, è un colpo allo stomaco dei lucani. Quello però che qui è in gioco non è soltanto la garanzia al diritto d’informazione primaria con la sua ricaduta di qualità e di dibattito regionale, ma la tenuta stessa del comportamento istituzionale degradato nella sciatteria, nell’approssimazione, nella propensione campana.

Eppure mai nel corso della sua storia, neanche nei momenti più bui e confusi, la Basilicata ha consentito che la sua responsabilità di governo fosse ridotta ad una presenza talvolta episodica oppure ad un sequela di viaggi in macchina blu verso Napoli. Con furbizia neoborbonica anche la contesa della governance regionale Bardi l’ha subito sottratta alla discussione della politica, facendola diventare invece una questione di nascita e di residenza tutta campana o anche una questione lucana d’età, come la scelta del suo ultraottantenne consulente scientifico. Lo sappia che sono atti scellerati e di non ritorno e sappia anche che la pazienza dei lucani finalmente sta finendo!


 

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