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SCUOLE: «SCREENING E CONTROLLI A TAPPETO»

Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente con Bardi sul tema della ripresa dell’anno scolastico in Basilicata

La riapertura della scuola a settembre sarà in presenza e in sicurezza: da mesi il ministro Azzolina e gli altri rappresentanti del Miur ripetono questo messaggio. I sindacati però sembrano non esserne proprio sicuri. In Basilicata il Dg del dipartimento sanitario regionale Esposito, in una intervista pubblicata ieri dalle nostre colonne, rassicurava che per il comparto scolastico erano pronti 11500 tamponi. Nonostante questo i segretari generale di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli chiedono al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e agli assessori regionali all’Istruzione, alla Sanità e alla Mobilità, un incontro urgente per un approfondito esame delle problematiche e delle azioni messe in campo per l’avvio del nuovo anno scolastico, in considerazione dei rischi determinati dalla perdurante emergenza da covid-19. «Affinché la ripresa delle attività didattiche in presenza avvenga in condizioni di sicurezza per l’intera comunità scolastica (personale, studenti, genitori) – affermano Summa, Gambardella e Tortorelli – è necessaria la realizzazione di scelte complesse rispetto alle quali è quanto mai necessario poter far conto su una proficua collaborazione da parte di tutti i soggetti istituzionali investiti di compiti e responsabilità, a partire dagli enti locali per i temi dell’edilizia scolastica, della mobilità e della sanità, ma anche più in generale per il ruolo fondamentale che possono svolgere a supporto della gestione dei servizi scolastici e per l’integrazione dell’offerta formativa». «Altre Regioni – continuano i segretari – si sono già attivate, mettendo in atto a partire dal 24 agosto una capillare azione di prevenzione con test sierologici gratuiti per insegnanti e personale scolastico, prevedendo che l’indagine epidemiologica venga ripetuta più volte durante l’anno». Il Dg Esposito su questo tema, nell’intervista a Cronache, ha annunciato che: «Il Governo ci ha dato i test rapidi sierologici che verranno effettuato attraverso i medici di medicina generale e, laddove non sarà possibile attraverso loro, lo faremo per il tramite degli uffici di Igiene e Sanità Pubblica. Poi in aggiunta a questo abbiamo previsto, dopo 15 giorni dall’esecuzione del test rapido, un’attività di esecuzione dei tamponi a tutto il personale docente più in generale a tutti coloro che svolgono la loro attività lavorativa all’interno degli istituti scolastici. Prevediamo dunque l’effettuazione di 11.500 tamponi per tutto il personale operante nelle scuole. In una prima fase ne faremo soltanto una metà, dopo 15 giorni si procederà con gli ulteriori e rimanenti casi, in modo tale da prevedere e contenere eventuali fenomeni di contagio. Ma la nostra idea è di ripetere nuovamente questi tamponi a distanza di un mese, quindi noi continueremo a prestare la massima attenzione sul personale docente cercando in questo modo di anticipare, ed evitare, eventuali chiusure». Il progetto di partire quanto prima con test a tappeto ci sarebbe, una data effettiva però ancora non sembra essere stata stabilita. I sindacati però in attesa di veder partire una vera e propria campagna di screening sollecita la Regione a prendere provvedimento «che permetta agli insegnanti e ai nostri bimbi e ragazzi di ripartire in completa sicurezza e serenità, dando la priorità a chi lavora nei nidi e nelle scuole dell’infanzia».

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