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ELEZIONI A MOLITERNO, PARLA IL CANDIDATO RUBINO

L’aspirante sindaco del movimento “Di Nuovo Moliterno”, ha discusso con Cronache di presente, passato e futuro della sua comunità

Le elezioni sono ormai ad un passo e, a brevissimo, giungerà l’ora di esprimere, per i cittadini, il proprio personale parere politico. Anche Moliterno, come gli altri comuni della Basilicata coinvolti nella tornata elettorale, sarà ben presto chiamata a decidere il volto del proprio, futuro primo cittadino. A questo proposito, abbiamo ascoltato le parole di Antonio Rubino, candidato sindaco con la lista civica “Di nuovo Moliterno”. Professionista dei beni culturali, scrittore e dirigente arbitrale di calcio, 34 anni il prossimo novembre, Rubino ha presentato nei giorni scorsi una carta dei valori, un manifesto politico composto da 7 articoli dall’approccio pragmatico «che punta al rilancio di Moliterno partendo dall’analisi della situazione per poter programmare il futuro senza cercare lo scontro personale e la critica senza proposta». Di questo e di altri temi, ha parlato con Cronache. Cosa l’ha spinta a candidarsi per la fascia tricolore? «Non è stata una scelta personale ma un percorso di gruppo! Negli ultimi anni il senso di abbandono e il fatalismo sono stati predominanti nella nostra comunità, per questo abbiamo avviato una campagna di ascolto e unendo persone con punti di vista e competenze diverse, si è iniziato a scrivere delle proposte per il nostro paese. Abbiamo incentrato il lavoro di proposta sulla riscoperta di un nuovo senso di comunità, così, da un gruppo di giovani che volevano un futuro diverso per il paese è nato un patto tra generazioni su un ideale comune: mettere al centro di nuovo Moliterno, avere un giorno nuovo per Moliterno. Il gruppo ha scelto me come coordinatore di questa esperienza e ha scelto di proporre questa candidatura che è per me orgoglio, onore e responsabilità». Quali sono i temi portanti del suo programma? «Il nostro programma vuole rimettere al centro i cittadini per una Moliterno viva, nuova, ordinata e moderna che fondi il suo benessere economico e sociale su un nuovo progetto moderno, sostenibile e condiviso. I piccoli comuni devono trovare percorsi di rigenerazione che partano dalle piccole cose (che si possono fare anche a costo zero, sfruttando le idee dei cittadini) e puntino a interventi di lungo periodo per creare nuove opportunità. Il nostro programma si struttura in 5 temi portanti che hanno alla base il grande tema delle relazioni, interne alla comunità e con il mondo esterno partendo innanzitutto dai Comuni della Val d’Agri con i quali ragionare in sinergia come comprensorio. Le macro aree del programma sono: “Benessere diffuso: economia , lavoro e opportunità” con proposte per rilanciare la vocazione commerciale di Moliterno e incentivare un nuovo terreno di opportunità per nuovi investimenti.”Rigenerare il paese: sicurezza, partecipazione e cura” incentrato su un piano straordinario per la cura e il decoro urbano, videosorveglianza e comitati dei rioni e delle contrade.”Riuso e riciclo: valorizzazione di spazi e competenze” basato su un piano di recupero del patrimonio immobiliare e una nuova Moliterno che… si differenzia. “Radici e percorsi: turismo, esperienza e identità” per il rilancio della grande vocazione cilturale che turistica del nostro paese con due grandi macro attrattori già esistenti, il Canestrato IGP e i beni culturali e ambientali. “Moliterno per tutti: inclusione, accessibilità e servizi sociali” la comunità non deve lasciare nessuno indietro, bisogna abbattere barriere architettoniche e mentali, far sentire tutti parte di una comunità . Quando si parla di politiche sociali non si parli solo di assistenzialismo». Qual è la sua idea della Moliterno del futuro e cosa in sua opinione è fondamentale nel rilancio postpandemico del paese? «Nei mesi scorsi la nostra comunità si è ritrovata a gestire uno dei momenti più delicati della sua storia. Primo focolaio di Covid-19 in Basilicata e la conseguente istiutuzione di una zona rossa che è durata più di 40 giorni. Le conseguenze, economiche e di tenuta sociale, sono tangibili. I moliternesi hanno la tempra giusta per rimettersi in corsa, ma è necessario che si crei una discontinuità con un passato fatto di attese e promesse. Occorre rivedere il modo di amministrare, fare squadra, tendersi la mano e mettere sul tavolo scelte coraggiose. Perché la nostra Moliterno del futuro è un luogo attivo, che sa cogliere le opportunità che vengono dall’esterno, che guarda tanto alla Valle quanto all’Europa, che crea nuove opportunità per i giovani e che stimola la creazione di nuove realtà economiche. Partendo proprio dalle suggestioni che il nostro programma punta a trasformare in atti concreti». Come giudica l’operato dell’amministrazione uscente? «Chi si impegna nell’Amministrazione pubblica merita rispetto. Di contro, ha delle responsabilità importanti e si sottopone alle valutazioni dei cittadini. Gli ultimi 10 anni di amministrazione sono stati caratterizzati da risultati molto modesti: il primo neo è stato aver praticato una anestesia sulla partecipazione, lo spegnimento del confronto e una scarsa trasparenza. Moliterno negli ultimi anni ha subito un forte isolamento politico e un grave declino economico. Le risorse e i progetti si sono fossilizzati, nessun nuovo percorso è stato intrapreso, è mancata una visione organica sul futuro e non è pensabile ogni 5 anni tirar fuori proposte quando si è avuto molto tempo a disposizione per realizzarle. Moliterno aveva un ruolo nella Val d’Agri che gli ultimi anni di amministrazione hanno cancellato».

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