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ALL’ACTA NABORRE A UN SOFFIO DALL’INVESTITURA

Avviso farsa: come anticipato da mesi da Cronache, era tutto già scritto

Nemo propheta in patria: come da ormai due mesi Cronache Lucane ha anticipato, la nomina dell’au Acta parrebbe esser finalmente giunta ad una svolta. Svolta che, se davvero si concretizzasse sul serio (pare che lunedì ci sarà l’ufficialità definitiva), si accosterebbe con quanto da noi dichiarato già dal mese di giugno. Nonostante non vi sia, al momento di redazione dell’articolo, ancora una ufficialità acclarata, parrebbe che le nubi addensatesi sulla nomina dell’au siano definitivamente scomparse, l’equilibrio sia stato trovato (con estrema fatica, così come vi abbiamo narrato lungamente) e il duro “labor limae” normativo per poter confezionare il giusto tappeto rosso al “prescelto”, sia arrivato finalmente a conclusione.

L’amministrazione comunale, e quindi nella fattispecie il sindaco a cui da Statuto dell’Acta e regolamento da ultimo approvato era demandato l’onere della nomina, avrebbe quindi effettuato la scelta relativa al nuovo amministratore unico dell’Acta. Come da noi lungamente detto, le indiscrezioni puntano tutte verso la stessa direzione: sarà l’avvocato Naborre a vestire i panni dell’au di Acta, pare proprio nel giro di un paio di giorni, in sostituzione di Spera “scaduto” e “prorogato” in tempi ristrettissimi e per evitare lo spauracchio del commissariamento di un’azienda dal peso specifico immane sulle casse del Comune. Una scelta fondamentale per gli equilibri politici interni alla maggioranza, da questa questione più volte messi duramente alla prova durante gli ultimi mesi (basti ricordare l’exploit del consigliere comunale di Fratelli D’Italia Napoli durante un recente consiglio comunale). Ma una scelta che, per un “plot twist” organizzativo, potrebbe non eliminare completamente i rischi politici ed un eventuale “capitombolo” dell’attuale giunta Guarente.

Come detto, intorno a questa scelta che, almeno sulla carta, appare vistosamente politica, la maggioranza ha dovuto costruire, così come vi abbiamo dettagliatamente parlato negli ultimi mesi, un regolamento ad hoc ed “epurato” da tutte le “trappole” normative che avrebbero potuto bloccare la nomina. Tra cui il “famigerato” articolo 7 del Regolamento che demandava stringenti pre-requisiti per poter esser papabile alla nomina e che, durante il consiglio comunale dello scorso 21 luglio, venne sostanzialmente approvato in forma “mutilata” per esser enormemente ammorbidito (si passò da una comprovata esperienza, richiesta anche dallo Statuto dell’Acta e che confluiva in requisiti specifici, come un diploma di laurea ed un’esperienza minima in ruoli apicali richiesti anche in una mozione del consigliere comunale Telesca, accettata dagli Uffici e respinta dalla Commissione preposta, ad una «adeguata », e non meglio precisata, esperienza). Una visione paradossale che confluì integralmente nell’avviso pubblico che, paradosso nel paradosso, poneva requisiti più stringenti per i candidati al Collegio Sindacale dell’Acta, organismo preposto al mero controllo del rispetto normativo dell’amministrazione. In ultimo, negli scorsi giorni, addirittura alcuni requisiti specifici, comparsi sulla “Dichiarazione di Inconferibilità e Incompatibilità dell’Avviso per l’au”, erano stati “misteriosamente” soppressi, tra cui quella della non appartenza ad una società segreta, del non essersi candidato durante l’ultima competizione elettorale e di non esser stato revocato, per giusta causa, in precedenti incarichi dal Comune o altro Ente Pubblico. Una nomina che, ricordiamo infine, per statuto e regolamento avviene per intuitu personae. Quindi, stringendo all’inverosimile, un avviso pubblico che parrebbe esser stato scientemente ripulito di tutto quanto potesse essere ostativo, concretamente o ipoteticamente, alla partecipazione di Naborre alla corsa per l’apice dell’Acta. Insomma, lo avevamo detto a giugno e, se davvero si concretizzasse, la nomina di Naborre renderebbe de facto l’Avviso Pubblico nulla più che una amara commedia.

Quindi, il “piatto amaro” da noi preannunciato in questi mesi è stato infine servito: eliminata l’esperienza e cassata la comprova di elementi oggettivi volti a scegliere un manager per la gestione di una municipalizzata che nel gestire 17 milioni di euro del bilancio comunale quindi di soldi dei cittadini deve rendere servizi a tutta la città (rifiuti, spazzamento, neve, manutenzione impianti, pulizie, parcheggi), il dado parrebbe esser stato infine tratto. Ma, i “tremori” interni della maggioranza potrebbero non esser stati del tutto estirpati, anche se davvero la nomina di Naborre si concretizzasse nei prossimi giorni. Voci di corridoio riportano anche la volontà dell’amministrazione di “ampliare” la rosa delle figure apicali dell’Acta, andando quindi almeno in teoria a gonfiare ulteriormente la spesa pubblica, procedendo alla nomina di un direttore tecnico, sorta di “braccio destro” dell’ipotetico Au. Una scelta che, in teoria, servirebbe un pò a colmare le lacune settoriali dell’Au, a cui spetterebbe il difficile compito di controllare un’azienda che si spande in diverse aree e non tratta unicamente la (già per sua natura difficoltosa) gestione dei rifiuti. Ma, la nomina avrebbe l’effetto “invisibile” di bilanciare politicamente la presenza interna nell’Acta. Il posto, con il benestare delle altre liste della maggioranza, spetterebbe infatti ad un uomo della Lega. Ma è proprio questo il punto: il benestare degli altri colori del centro-destra potentino. Che potrebbero prendere malvolentieri quest’improvvisa “subspartizione” dell’Acta tra Forza Italia e la Lega, facendo presente, ebbene, d’aver anche loro un peso specifico visibile nei meccanismi della gestione della cosa pubblica. La qual cosa, potrebbe nella peggiore delle ipotesi, portare ad uno svantaggio numerico della giunta Guarente in Consiglio e, termine ultimo, ad un rimpasto. Insomma, tempo un paio di giorni, e avremo chiara contezza (e probabilmente, il primo vero banco di prova) dell’attuale amministrazione. Sarà, davvero, cambiamento?

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