BasilicataLettere Lucane

SUL POLLINO UN FESTIVAL DEL DOCUMENTARIO ANTROPOLOGICO

Lettere lucane

L’altro giorno ho scambiato quattro chiacchiere con Vincenzo Greco, giovane regista lucano, che tre anni fa ha deciso di lasciare Torino per tornare in Basilicata, nel suo paese di origine, Cersosimo, un piccolissimo paese di circa 600 abitanti nella Valle del Ferro, dove ha fondato Wokilab, un centro di formazione e produzione di audiovisivi. Vincenzo Greco è anche direttore artistico di “Pollino Doc”, un festival del documentario etnografico e antropologico, di cui proprio in questi giorni, a Cersosimo, si sta svolgendo la prima edizione, con proiezioni, workshop e tavole rotonde. Trovo molto interessante che sul Pollino sia nato un simile festival, perché la Basilicata è terra regina degli studi etnografici e antropologici, e dunque è il luogo giusto dove far crescere un simile festival.

“Pollino Doc” ha due numi tutelari: uno è Luigi Lombardi Satriani, che è il decano degli antropologi italiani, e l’altro è il compianto Luigi Di Gianni, documentarista di straordinaria importanza, che proprio a Cersosimo, nel 1959, girò “Frana in Lucania”. Il documentario è un genere cinematografico che sta vivendo una stagione assai felice, perché permette, con costi industriali contenuti, di far conoscere la realtà con linguaggi sempre più innovativi e originali.

Considero l’antropologia una scienza fondamentale, perché, come mi è capitato di scrivere più volte, indaga gli esseri umani da più prospettive, da quella sociale a quella filosofica, da quella religiosa a quella economica, da quella psicologica a quella letteraria. Il cinema in Basilicata è un settore vivace, e spesso ha risvolti economici e mediatici di una certa rilevanza – ma personalmente preferisco iniziative più “engagé” come queste. Facciamolo crescere, “Pollino Doc”. Facciamo in modo che l’anno prossimo abbia risorse adeguate e un’attenzione maggiore.


diconsoli@lecronache.info

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