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CHIUSURA A MELFI, LA REPLICA DELL’INPS

Il direttore regionale, Salomone, replica alle critiche di alcuni cittadini raccolte da Cronache

A seguito di quanto pubblicato sul nostro blog relativamente alle rimostranze di alcuni cittadini di Melfi, raccolte da Vittorio Laviano, l’Inps ha intesto replicare quanto segue.

Egr. Direttore,

in riferimento all’articolo “INPS A MELFI CHIUSA DA 4 MESI” pubblicato online lo scorso 24 luglio sul vs. sito, si impone la necessità di chiarire aspetti che  in quello sono stati introdotti, senza opportune verifiche.

Per quanto riguarda la persistente chiusura degli Uffici, le motivazioni risiedono in primo luogo nella normativa prescritta dal governo alle pubbliche amministrazioni con il DPCM del 23 febbraio 2020, che ha previsto il ricorso allo smartworking (lavoro agile) quale modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative.

A tali prescrizioni, l’Istituto – in quanto pubblica amministrazione –  si è ovviamente attenuto nel prioritario interesse della salvaguardia della salute dei cittadini/utenti e dei cittadini/lavoratori.

La graduale riapertura degli uffici al pubblico si è resa possibile solo dal 1° luglio a condizione che la logistica delle strutture fosse conforme alle inedite misure contemplate dalla normativa di garanzia della sicurezza.

Per la sede di Melfi, gli attuali locali – a tal fine – necessitano di un ammodernamento dell’impianto di condizionamento e soprattutto dell’adeguamento degli accessi distinti per utenza e lavoratori (in corso di ultimazione, grazie alla recente affannata ripresa dei cantieri, finora a loro volta oggetto del blocco da covid-19)

Quanto poi all’affermazione di un presunto rallentamento delle attività lavorative durante il periodo di lockdown, essa appare dettata da un inaccettabile esercizio di fantasia e deve essere categoricamente e decisamente smentita.

I dati produttivi dimostrano – per tabulas e quindi incontestabilmente – piuttosto un incremento della produzione di tutti i prodotti, sia rispetto agli obiettivi 2020 sia rispetto alla produzione dello scorso anno, tanto che l’Agenzia di Melfi ha lavorato e sta lavorando a sostegno di altre strutture del territorio lucano.

All’Agenzia sono pervenute nel periodo marzo-giugno 37.563 domande e ne sono state lavorate 39.455, quindi con significativa, evidente, erosione di arretrato.

L’ottimale standard della performance conseguita finora dall’Agenzia, grazie al senso di responsabilità del personale della struttura, è d’altra parte attestato anche dalla circostanza che non sono pervenute particolari lamentele dai cittadini interessati a qualsivoglia prestazione, ivi comprese (e soprattutto) quelle – a speciale soglia di sensibilità – legate agli ammortizzatori sociali in stretto rapporto con l’emergenza Covid.

Né l’informazione all’utenza ha subito rallentamenti, ma semmai è stata innovata nella sua modalità di erogazione, con la introduzione di accorgimenti finalizzati a salvaguardare impiegati e utenti dal possibile contagio. In tal senso si è incentivato il ricorso in via esclusiva all’informazione telefonica o per piattaforme informatiche, riservando quella in presenza (dal corrente mese) ai pochi casi residuali (si consideri che presso le sedi provinciali di Matera e di Potenza non si superano, complessivamente, le richieste di 40/45 appuntamenti al giorno). Non sono mai state registrate particolari criticità a rispondere alle richieste dell’utenza da remoto. Le risposte vengono monitorate con frequenza quotidiana e anche le telefonate, laddove vi sia bisogno di ricontatto telefonico, vengono effettuate regolarmente tant’è che non si sono mai registrate lamentele da quel territorio, e da Melfi in particolare, sui servizi amministrativi resi.

Tanto doverosamente chiarito, si vorrà provvedere – come da normativa vigente – alla pubblicazione con pari evidenza della presente precisazione.

Michele Salomone

Direttore regionale INPS Basilicata

 

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