AttualitàBasilicata

MINACCE DI MORTE A MOLES MA LUI NON DEMORDE

Al vicepresidente dei senatori azzurri e coordinatore regionale in Basilicata, la solidarietà di tutte le istituzioni

Una lettera contenente minacce, “anche di morte”, è stata recapitata al sen. Giuseppe MOLES (Forza Italia), che ha prontamente denunciato il fatto all’ispettorato di Polizia di Palazzo Madama. “La lettera – ha affermato Moles – è scritta con un linguaggio che mi è sembrato quello tipico degli anni ’70”, la stessa, che è stata ritirata dal parlamentare nella giornata del 22 luglio scorso, contiene anche l’accusa di “fascista” e un richiamo a “piazzale Loreto”: “Sono tranquillo e sereno – ha detto MOLES – e questo episodio spiacevole infonde in me un maggiore impulso e un maggiore impegno”. Infine, MOLES ha ringraziato “per i tanti attestati di solidarietà ricevuti”.

Infatti piena sostegno al vice presidente dei senatori di Forza Italia, per le intimidazioni ricevute è arrivata dai diversi componenti del partito in regione così come dal consigliere regionale azzurro Francesco Piro. “Conosco bene il nostro coordinatore regionale – ha dichiarato Piro – e sono certo che non si lascerà intimidire e che proseguirà il suo lavoro ancora più prezioso in questa fase difficile per tutti gli italiani”. Questo il monito del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale di Basilicata che ha inoltre espresso sentimenti di fraterna solidarietà, anche a nome dei colleghi del Gruppo. Nel sottolineare l’intenso impegno del senatore lucano in Parlamento per seguire gli avvenimenti che riguardano l’emergenza sanitaria e socio-economica e in Basilicata al servizio dei cittadini e del Paese, Piro ha sottolineato che “il gesto è un brutto segnale di imbarbarimento della vita politica e come tale merita la denuncia di tutti perché sia isolato”.

Solidarietà al coordinatore regionale lucano è arrivata anche da Nicola Padula commissario regionale Forza Italia Giovani Basilicata secondo cui “Si tratta di vili intimidazioni che non fanno altro che alimentare ed esacerbare un clima avvelenato, che non deve in nessun modo alterare ed inficiare il dibattito democratico e propositivo all’interno delle istituzioni del nostro Paese”.

“Conscio che quanto accaduto non andrà minimamente a scalfire l’egregio operato in seno a Palazzo Madama del nostro Senatore, – ha concluso Padula – vogliamo porgere a lui il nostro caloroso abbraccio, riaffermando ancora una volta la nostra ferma vicinanza alle sue battaglie di libertà”.

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