BasilicataLettere Lucane

LA SCOPERTA DEL SESSO SU TELENORBA E TELEDUE

Lettere lucane

Oggi i ragazzi scoprono il sesso su internet. Per noi che siamo cresciuti nei paesi e nelle campagna ogni frusciar di gonna faceva lievitare una fantasia abnorme. Eppure abbiamo avuto anche noi la nostra pornografia. Sicuramente tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 circolavano anche da noi i Vhs pornografici, ma non tutti avevano la possibilità o la libertà di procurarseli. E allora c’erano i surrogati. Molti lucani della mia generazione ricorderanno la spasmodica attesa dei film erotici che Telenorba e Teledue trasmettevano intorno all’una di notte.

Come tanti della mia età, la notte mi dirigevo verso il soggiorno e, senza farmi sentire, guardavo film di bassissima fattura – spesso girati negli anni ’70 – dove avevo la possibilità, per me che non ne avevo mai vista una in carne e ossa, di vedere com’erano le donne nude. Le trame erano quasi sempre costruite sul canovaccio boccaccesco – tradimenti, bugie, sotterfugi, voyeurismi, ecc. – e questo ci induceva a vedere il paese come un reticolato di trame erotiche segrete, totalmente immaginarie. Una donna più curata delle altre, uno sguardo più intenso degli altri, una sortita solitaria in macchina trasformavano l’ordinario in straordinario, e davano l’avvio a supposizioni romanzesche che rendevano febbrile il nostro apprendistato all’amore.

Un tempo nei nostri paesi i pettegolezzi boccacceschi si sprecavano – a sentire in piazza i bene informati, sembrava di vivere nel “Decamerone”. Da quando si è diffuso internet e i social, invece, i pettegolezzi erotici sono quasi scomparsi. Forse perché tutte le fantasie si possono realizzare segretamente su un cellulare, e in piazza, della vita privata, arriva poco, quasi niente. Non rimpiango certamente quell’infamante maschilismo paesano, ma un po’ mi mancano, tutte quelle storie improbabili sulle nostre immaginarie Edwige Fenech.


diconsoli@lecronache.info

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