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MELFI: ORA INESSA È CITTADINA ITALIANA

È la prima straniera nata in Italia, residente nella cittadina federiciana, ad ottenere la cittadinanza


Da pochi giorni Melfi può annoverare una nuova cittadina: la prima straniera nata in Italia residente a Melfi a diventare cittadina italiana. Un passo in più verso una uguaglianza totale per la giovane che qui vive e va a scuola. Negli occhi di Inessa, e insieme a lei di tutta la famiglia che da anni abita e lavora a Melfi, si legge l’emozione al momento della firma. Uno spartiacque tra due momenti: un prima fatto di permessi di soggiorno e sentirsi, nonostante l’ottimo italiano, ospite di una terra, e un dopo in cui si è finalmente parte integrante di quella terra.

Un articolato iter legislativo le cui circostanze sono state rappresentate da Sasso, legale della ragazza e su sua istanza, con la valida e fattiva collaborazione della Funzionaria Rufino, è stata avviata una istruttoria per la valutazione della documentazione prodotta, all’esito della quale è giunto l’assenso del primo cittadino di Melfi.

A spiegarci di più l’Avvocato patrocinante Lucia Sasso a cui chiediamo:

come ha acquisito la cittadinanza? «Il figlio di genitori entrambi stranieri, nato in Italia e legalmente residente dalla nascita fino ai 18 anni, può acquisire la cittadinanza italiana; l’interessato però deve esprimere la sua volontà di diventare cittadino italiano con dichiarazione resa all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di residenza. Tale dichiarazione può essere resa tra i 18 e i 19 anni di età. Tuttavia, come spesso accade, a questi giovani cittadini difetta il requisito della “residenza legale fino ai 18 anni”. Non è infrequente infatti -incalza Sasso- che pur essendo nati in Italia e non essendosi mai allontanati dal territorio, essi abbiano ottenuto la residenza legale solo nel momento in cui i genitori hanno regolarizzato la loro presenza sul territorio tramite una sanatoria, la regolarizzazione del permesso di soggiorno, o altra via. A questi ragazzi quindi capita che venga rifiutata la concessione della cittadinanza per carenza di questo importante requisito. Ciò è capitato anche alla giovane Inessa che lo scorso maggio ha compiuto la maggiore età e, come da disposizioni legislative, su invito del Comune di Melfi, si è recata presso gli uffici preposti per effettuare la dichiarazione per la richiesta della cittadinanza italiana».

Poi cosa è successo? «All’esito dell’incontro alla giovane cittadina (ancora) straniera veniva comunicato che non poteva ottenere la cittadinanza italiana poiché, secondo il sistema, l’iscrizione all’anagrafe risultava tardiva. Tuttavia, grazie alla collaborazione con la Signora Antonella Rufino, responsabile dello Stato Civile del Comune di Melfi la ragazza è riuscita a dimostrare il possesso del requisito previsto e la “residenza di fatto” tramite documentazione giustificativa. Secondo la giurisprudenza, infatti -scende nei dettagli l’Avvocato- l’iscrizione tardiva all’anagrafe “non può pregiudicare l’acquisto della cittadinanza italiana quando vi sia in concreto la residenza effettiva”. Inoltre, secondo la Circolare Min. Int. N. 22 del 07.11.2007 si dispone che “l’iscrizione anagrafica tardiva del minore potrà considerarsi non pregiudizievole ove vi sia documentazione in grado di dimostrare l’effettiva presenza dello stesso nel nostro Paese nel periodo antecedente alla regolarizzazione anagrafica. L’iscrizione dovrà essere ragionevolmente ricollegabile al momento della nascita”. La giurisprudenza consente quindi di dimostrare la “residenza di fatto” con documentazione giustificativa nel caso di “straniero nato in Italia” che al raggiungimento della maggiore età chieda il riconoscimento della cittadinanza italiana per ius soli».

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