AttualitàBasilicata

SUL COVID ZUFFA IN AULA DURANTE IL CONSIGLIO

Il tema dei migranti positivi irrompe in Aula: alla mozione di «chiusura dei Centri d’accoglienza», l’Assise implode

Nella lotteria tradizionale di Napoli, la paura fa novanta, ma in Consiglio regionale la paura, soprattutto se è quella del Covid e i protagonisti sono del centrodestra, la paura è politica. «Chiusura immediata di tutti i Centri di accoglienza» attualmente operativi in Basilicata: all’introduzione del tema Coronavirus in Consiglio regionale da parte del centrodestra, l’Assise si è trasformata in una polveriera e alla fine il botto c’è stato.

Zuffa verbale tra il leghista Zullino, «vergognatevi non avete a cuore la salute dei cittadini lucani», e il consigliere regionale di Italia viva, Luca Braia, lavori consiliari prima sospesi, poi al rientro: «Incidente di percorso, seduta sciolta». «Incidente di percorso» in politichese, pura strategia in realtà per evitare l’ennesima figuraccia: il centrodestra non aveva i voti per approvare la mozione. Ad ogni modo oggi, nuovo Consiglio regionale. Se non fosse stata per la proposta improvvisa di chiudere i Centri d’accoglienza, sarebbe stato un Consiglio più che tranquillo con tra i pochi eventi degni di nota. E invece no, giunto in Aula l’aggiornamento dei casi dei migranti positivi al Covid, il tenore dell’Assise da pacifico ha assunto, con la mozione introdotta da Bellettieri, toni esattamente contrari. Tra un battibecco e l’altro, sarebbe volato anche un fascista, detto da un pentastellato, all’indirizzo di Zullino. Dai banchi del centrodestra, però, tra l’altro il leader nazionale della Lega, Salvini, sembra essere il primo a non rispettare le misure anti-Covid, come le sue visite e i suoi comizi, anche a Matera, dimostrano, ad opporsi alla mozione sulla chiusura «immediata » dei centri di accoglienza, il forzista Vincenzo Acito: «Probabilmente , se i positivi fossero stati di nazionalità americana e non del Bangladesh si sarebbero prese altre decisioni».

Il pentastellato Perrino, invece, ha replicato con una provocazione: «E allora, in caso di pazienti positivi al Covid- 19 perché non chiudiamo anche gli ospedali?». Ad affossare completamente il dibattito, con una serie di domande retoriche le cui risposta, a tutte, è negativa, Braia che ha anche bollato il tutto come «slogan elettorale». «Quali le informazioni – ha chiesto in Aula Braia – che abbiamo per poter decidere su unaelemento di questa natura? Abbiamo una informativa? L’assessore Leone o il Presidente Bardi sono qui a dirci come sono andate le cose? Fanelli è disposto a darci tutte le delucidazioni del caso su quello che è successo?». «Voi – ha aggiunto Braia – non sapete neanche il numero dei centri, non sapete neanche il numero di quanti ci lavorano e con quali contratti, e non sapete neppure cosa significhi chiudere i Centri rispetto alla legislazione nazionale». «Senza informazioni, così in maniera volgare – ha concluso Braia – mi rifiuto di partecipare al voto».

È toccato a Zullino cercare di portare la Lega e il centrodestra lucano, Acito escluso, fuori dall’angolo del ring nel quale il Carroccio, forse a causa di una imbeccata «suggerita dal centurione tolvese (il senatore Pepe, ndr) delle truppe leghiste», come da ipotesi dei 5stelle, era destinato a soccombere non soltanto per i colpi delle opposizioni, ma anche per via dell’assenza di voti necessari alla mozione di chiusura «immediata» dei Centri d’accoglienza. «Fuori da questo Parlamento », ha tuonato il leghista dando del «pericoloso» a Braia. «C’è una emergenza in corso – ha proseguito Zullino -, situazione creata grazie alle politiche scellerate del Governo nazionale. Sono stati vanificati tutti gli sforzi e gli interventi che ha fatto questa Regione e portati avanti anche da chi vi aveva preceduto nel Governo nazionale. I ministri Speranza e Lamorgese non hanno avuto a cuore la Basilicata ». «Colpa anche – ha chiosato Zullino – del ministro degli esteri Di Maio che faceva il bibitaio fino a 2 giorni fa». Chissà se almeno oggi, il governatore Bardi sarà in Consiglio regionale. Considerato anche che il tema è di quelli bollenti, anzi visto il clima c’è da dire caldo.

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