Guardia di Finanza SEQUESTRA Caserma dei Carabinieri in Piacenza ed arrestano 6 militari
6 ARRESTI e SEQUESTRATA CASERMA dei CARABINIERI a PIACENZA: chi CONTROLLA i CONTROLLORI ?
Inchiesta shock della Procura dal 2017
Anche permessi falsi agli spacciatori durante il lockdown
22 Luglio, 2020
Piacenza, caserma sequestrata e oltre sei carabinieri arrestati: accuse di spaccio, estorsione e tortura
6 ARRESTI e SEQUESTRATA CASERMA dei CARABINIERI a PIACENZA: chi CONTROLLA i CONTROLLORI ?
PIACENZA. Una caserma dei Carabinieri posta sotto sequestro e almeno sei militari arrestati, alcuni già in carcere altri agli arresti domiciliari.
È un’inchiesta a tratti senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e che ha portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari di una caserma della Compagnia di Piacenza.
I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all’estorsione fino alla tortura.
Si tratta della caserma di via Caccialupo: per la prima volta in Italia una caserma viene messa sotto sequestro. L’indagine avrebbe scoperchiato anni di illegalità.
A guidare l’inchiesta il neo procuratore della Repubblica Grazia Pradella che alle ore 12 ha tenuto una conferenza stampa negli uffici della Procura a Piacenza.
Sotto la lente reati commessi a partire dal 2017. Tra le ipotesi d’accusa – secondo quanto riportato dal giornale piacentino Libertà – ci sarebbero anche certificazioni fornite da un carabiniere in modo da consentire a spacciatori piacentini di raggiungere Milano per rifornirsi di droga durante il lockdown. “Per noi è un colpo al cuore – ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri Massimo Savo, come riporta la testata piacentina -. Da parte nostra c’è totale disponibilità a collaborare per fare piena luce sui fatti”.
Sequestrata caserma e arrestati Carabinieri a Piacenza
Accuse andrebbero dallo spaccio all’estorsione alla tortura
Una caserma dei Carabinieri posta sotto sequestro e almeno sei militari arrestati, alcuni già in carcere altri agli arresti domiciliari.
È un’inchiesta a tratti senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e che ha portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari di una caserma della Compagnia di Piacenza.
I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all’estorsione fino alla tortura.
I dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa convocata alle 12 di oggi.
GdF ARRESTA Carabinieri
«Droga, torture ed estorsioni»: carabinieri in manette.
Sequestrata la caserma di via Caccialupo
Piacenza 22luglio2020
Una bufera giudiziaria senza precedenti si è abbattuta sull’Arma dei carabinieri a Piacenza.
Un’intera caserma è stata “arrestata”
Si tratta della stazione Levante di via Caccialupo.
Si tratta di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza e i cui dettagli verrano resi noti in una conferenza stampa alle 12 del 22 luglio.
Al momento non si conoscono ancora i nomi dei carabinieri arrestati né le imputazioni contenute nelle ordinanze di custodia cautelare del pm Matteo Centini
Alcuni carabinieri sono in carcere, altri agli arresti domiciliari in totale 10 militari
L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con la Polizia Locale. La mattina del 22 luglio sono stati apposti i sigilli alla caserma di via Caccialupo.
Carabinieri arrestati, torture a innocenti: “Uno si è pisciato addosso, l’altro l’ho fracassato”
Hanno torturato e pestato cittadini innocenti, soprattutto stranieri, i sei carabinieri della caserma Levante di Piacenza sequestrata, che sono stati arrestati nell’ambito della
operazione Odysseus
dalla quale sono emersi una serie di illeciti commessi proprio dai militari.
Da brividi i contenuti delle intercettazioni telefoniche e ambientali: “Hai presente Gomorra? Guarda che è stato uguale. Ed io ci sguazzo con queste cose. Tu devi vedere che schiaffoni gli ho dato”
Carabinieri arrestati a Piacenza, le intercettazioni:
“Torture e percosse ai danni di innocenti”
“Sono entrato attrezzato, uno si è pisciato addosso. L’altro mi ha risposto ma l’ho fracassato. Aveva un Mac, gliel’ho distrutto”
A parlare è uno dei carabinieri coinvolti nell’operazione #Odysseus condotta nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Piacenza sugli illeciti che si sono verificati all’interno della caserma Levante di via Caccialupo che è stata sequestrata, prima volta che accade un fatto del genere in ?? Italia
In manette sono finiti sei militari:
le accuse a loro carico vanno dall’arresto illegale alle lesioni personali, dal peculato d’ufficio alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, dagli arresti completamente falsati alla violenza privata aggravata.
Ma ciò che più colpisce sono alcuni episodi di pestaggio e tortura che i carabinieri avrebbero effettuato su cittadini innocenti, spacciatori ed immigrati, così come emerge dalle intercettazioni telefoniche e telematiche.
Schiaffi e pestaggi
“in stile Gomorra”
In particolare, il neo procuratore Grazia Pradella ha fatto riferimento nel corso della conferenza stampa al pestaggio di un cittadino arrestato ingiustamente e accusato di spaccio di droga attraverso prove false, costruite ad arte per poter giustificare l’arresto.
Addirittura, nell’intercettazione a cui si fa riferimento nel contenuto multimediale, uno dei presenti avrebbe detto al militare:
“Basta, basta sennò lo ammazzi”, dopo aver sentito chiaramente i lamenti di un uomo che veniva maltrattato.
E poi ancora, in una delle intercettazioni:
“Non hai capito? …Hai presente Gomorra? Le scene di Gomorra. Guarda che è stato uguale! …ed io ci sguazzo con queste cose! Tu devi vedere che schiaffoni gli ho dato”, ha detto riferendosi alla serie tv realizzata sulla base dell’omonimo best seller di Roberto Saviano.
“Faccio un po’ fatica a definire questi soggetti dei carabinieri (ha commentato il procuratore Pradella)
Non c’è stato nulla o quasi nulla di lecito, per quello che abbiamo potuto percepire. I fatti sono di estrema gravità ma non intaccano la fiducia che la procura della Repubblica di Piacenza ha nei confronti dell’Arma dei carabinieri. Quello che la procura deve chiedersi e che deve chiedersi anche l’Arma è come sia stato possibile che un appuntato dei carabinieri con un atteggiamento in stile Gomorra abbia acquisito tutto questo potere”
Spaccio di “erba e coca” durante il #lockdown
Non solo.
Dalle indagini è emerso come i militari coinvolti fossero dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti durante il lockdown, nonostante proprio Piacenza fosse una delle città più colpite dall’emergenza #Coronavirus
In un’altra intercettazione si sente un carabiniere dire:
“Lui siccome è stato nella merda, e a Piacenza comunque conosce tutti gli spacciatori, abbiamo trovato un’altra persona che sta sotto di noi. Questa persona qua va tutti da questi gli spacciatori e gli dice – che questo è … omissis… e gli dice “Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba… vendi questa qua, altrimenti non lavori!” e la roba gliela diamo noi! Poi lui… loro a su… a loro volta avranno i loro spacciatori… quindi è una catena che a noi arriveranno mai!!”
E poi ancora, ad uno spacciatore: “Mi faccio un unico perché così se riesco vengo a prendere sia l’erba che la coca, vengo a prendere tutte e due”
Sequestrata la caserma dei carabinieri di Piacenza, arrestati sei militari
Fonte AGI
La procura ha disposto misure cautelari per 10 carabinieri. Tra i reati contestati, traffico di droga, estorsione e tortura
È il bilancio dell’inchiesta della procura di Piacenza che contesta agli indagati, a vario titolo, diversi reati tra cui spaccio di droga, estorsione e tortura.
Tra i militari finiti in manette, cinque sono stati accompagnati in carcere mentre un altro è ai domiciliari.
Per altri tre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
La procura: “In quella caserma quasi nulla era lecito”
I reati contestati agli indagati
Il comando generale dell’Arma: “Totale sostegno alla magistratura”
“Totale sostegno all’autorità giudiziaria” è stato manifestato dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri che in una nota ha comunicato l’immediata sospensione dall’impiego dei destinatari del provvedimento giudiziario, “nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico”. L’Arma ha conferma inoltre che “i gravissimi episodi oggetto di indagine siano ulteriormente aggravati dall’incommensurabile discredito che gettano sull’impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità”