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LA “GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” NON MERITAVA QUEST’EPILOGO

Lettere Lucane

Ieri il Tribunale di Bari ha dichiarato il fallimento di Edisud Spa e Mediterranea, rispettivamente società editrice e società proprietaria della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Il quotidiano continuerà a uscire in edicola, ma in esercizio provvisorio, quindi non si sa per quanto ancora. Se in tempi brevi la testata non verrà acquistata da qualcuno, il più autorevole quotidiano di Puglia e Basilicata morirà. È una notizia molto triste, perché la “Gazzetta del Mezzogiorno” ha una storia illustre che non meritava quest’epilogo.

Ho scritto su questo giornale per più di un anno – credo tra il 2003 e 2004 –, chiamato a collaborare alla prima pagina dall’allora direttore Lino Patruno. E sempre, negli anni, ho letto con molta attenzione le sue pagine culturali, sulle quali scrivono – solo per rimanere agli ultimi anni – giornalisti, scrittori e studiosi di spessore come Michele Trecca, Enzo Verrengia, Giacomo Annibaldis, Diego Zandel, Raffaele Nigro e, soprattutto, Oscar Iarussi, intellettuale di grande valore e di straordinaria umiltà. Ricordo come fosse ieri le visite da ragazzo nella redazione barese, e la gioia di scrivere per il più importante quotidiano della mia terra. Erano mesi che sapevo di questa grave crisi, ma con grande avvilimento notavo che nessun imprenditore pugliese o lucano si faceva avanti per rilevare questa importante testata. Tuttavia sono certo che la “Gazzetta del Mezzogiorno” risorgerà.

Ma mi auguro, risorgendo, che possa mantenere intatto un certo modo rigoroso e sorvegliato di fare giornalismo, anzitutto nella qualità della scrittura. Perché non basta avere le notizie, per fare un grande giornale: bisogna anche saperle scrivere. So che un abbraccio non serve a niente, ma è l’unica cosa che in questo frangente posso dare ai tanti amici, anche lucani, della “Gazzetta del Mezzogiorno”.

diconsoli@lecronache.info

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