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MORTE DI NICASTRO, ESPOSITO COME PILATO. ATTI IN PROCURA MA NON SI SÀ PER COSA

Task force in difficoltà per la cattiva gestione nella fase di pre-ospedalizzazione dei pazienti Covid: stringato comunicato di Bardi, non un rigo sui risultati dell’indagine interna


L’indagine interna sbandierata dal presidente della Regione Bardi messa in campo insieme alla Task force guidata dal Direttore generale Esposito per ora si chiude con un nulla di fatto, almeno da un punto di vista comunicativo. Evidentemente, sicuri che il paziente Antonio Nicastro sia arrivato in condizioni già troppo compromesse, dalla Regione non si sono voluti sbilanciare e si sono trincerati dietro ad un laconico: «Sulla morte al San Carlo abbiamo trasferito gli atti dei risultati dell’indagine interna alla magistratura». Insomma, i lucani hanno dovuto attendere tanto tempo per scoprire che di quella indagine Bardi ed Esposito non gli faranno sapere un bel niente.
Tutto in mano alla magistratura. Ma se per Esposito è evidente un opportuno e conveniente silenzio su responsabilità che certamente non possono essere in capo a chi ha gestito la fase finale del decorso ormai compromesso della malattia del compianto Antonio, per Bardi il dato è forse ancora più allarmante. Non riesce proprio a scrollarsi di dosso le vesti di militare della Guardia di Finanza e anziché fare il politico, il presidente della Regione, lo statista che conforta e guida il suo popolo nell’emergenza, torna inquirente. E fa un indagine che consegna alla magistratura, senza rendere partecipe il popolo.
Bardi dovrebbe comprendere, però, che ora non è più quello il suo ruolo. Non può come accade quando le inchieste giudiziarie riguardavano addebiti a lui ascritti, poi archiviati, avvalersi del segreto istruttorio. I lucani lo hanno votato per fare il presidente, non il generale-ispettore della Guardia di Finanza. E se anche si volesse sorvolare sul dato politico, resta il totale dispregio per i sentimenti di una famiglia che attende di sapere. Di conoscere cosa non ha funzionato e ha portato alla morte del blogger lucano.
Non si può dire ai familiari ancora con gli occhi grondanti di lacrime che «sono pervenute le risultanze della Commissione d’inchiesta interna» senza poi comunicare il contenuto di essa. Il segreto istruttorio appartiene alla magistratura, agli inquirenti, non agli amministratori. Vorrà per caso anche in questa circostanza propinarci l’opportunità per la sicurezza nazionale? Il segreto di Stato? Preoccupazione registriamo dal lato della Regione, serenità dal lato dell’ospedale San Carlo. Dove, purtroppo, come il povero Antonio, a causa dei gravi ritardi nella prima fase dell’emergenza, senza una minima organizzazione della cura domiciliare, sono stati molti i pazienti che hanno perso la vita perchè giunti nei reparti quando ormai non cera davvero nulla da fare.

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