GIORNATA DELLA LEGALITÀ: il ricordo di VERONICA TURIELLO

Esattamente 10 anni fa mi imbarcavo sulla Nave della Legalità.

Non è solo un viaggio, non è solo la celebrazione di due uomini che sono faro e guida in ogni tempo.

Questa giornata è dedicata a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia.

È tra le esperienze più segnanti della mia vita.

È importante poter vantare un proprio percorso personale costruito sull’idea di legalità e soprattutto aderirvi sempre e completamente.

Poche cose ci qualificano in modo determinante e questa lo fa.

Al concetto di legalità non si arriva all’improvviso.

Alcuni vivono e si adoperano per la “cultura della legalità” che vive molto oltre rispetto alla cultura del malaffare.

Così in alto da non essere neanche tentata di fare raffronti.

Lo scatto mi ritrae a Napoli, porto di partenza.

Indimenticabile l’arrivo a Palermo nelle prime ore del mattino del 23 Maggio, giorno del ricordo dedicato a Giovanni Falcone che in quel giorno fu ucciso insieme a sua moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
I nomi sono importanti e anche questa è una lezione legata alla legalità.

Quando la nave attracca a Palermo tutto lo staff guadagna il molo per vedere i volti di Giovanni e Paolo apparire sul ponte della nave.
Non so dire cosa significhi quel momento.
Non so dire cosa sia attraversare le vie di Palermo con le lenzuola bianche messe fuori ai balconi.
Non so dire cosa sia stato toccare l’albero di Borsellino.

Non ci sono parole per dire quanto vicini siano gli esempi delle loro vite in questo momento altissimo.
Carico di commozione.
Di quanto siano vivi nella città in cui hanno vissuto, lottato e perso la vita.

Non è possibile non lottare per i diritti di un altro se sì è pieni di questo.
È una grazia